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100 giorni alla maturità: per quasi 1 maturando su 2 niente festeggiamenti e viaggi

Circa la metà dei maturandi si avvia verso l’esame senza passare per due momenti iconici del quinto anno: la gita di quinto e i festeggiamenti per i “100 giorni”. Tra chi celebra l’inizio del countdown della Maturità, molti approfittano del momento per riunirsi con la classe, mentre l’appeal per le “classiche” destinazioni va calando.

Per quasi la metà degli studenti di quinto superiore italiani, l’ultimo anno di scuola sarà privo dei due momenti ludico-ricreativi più iconici: il viaggio di istruzione, magari all’estero, e i festeggiamenti in occasione dei “100 giorni” all’esame di Maturità.

Partiamo proprio da questi ultimi: è poco più di 1 maturando su 2 ad aver organizzato qualcosa per fissare nella propria memoria questa ricorrenza, che segna l’inizio del conto alla rovescia in vista della prova di giugno. Senza, peraltro, strafare. A dirlo è un sondaggio di Skuola.net, costruito raccogliendo il parere di 1.000 alunni dell’ultimo anno delle superiori.

Il rito di festeggiare i 100 giorni alla maturità

Cosa porta a festeggiare? Soprattutto, guarda caso, la voglia di perpetuare la tradizione. La fetta più grande di chi ha risposto in maniera affermativa (71%) lo fa, infatti, perché crede che i “100 giorni” vadano celebrati a prescindere. A cui si aggiunge un 13% che partecipa solo perché “trascinato” dai compagni di classe. Gli altri, invece, semplicemente approfittano del pretesto per svagarsi un po’.

Rispetto ad alcuni anni fa, però, sembrano perdere appeal i riti collettivi che vedono radunarsi schiere di maturandi in luoghi strategici, per fare tutti assieme dei riti propiziatori. Come a Pisa, per il tocco della lucertola della cattedrale di Piazza dei Miracoli o per i cento giri attorno alla Torre. O come al santuario di San Gabriele dell’Addolorata, vicino Teramo, per la benedizione delle penne. O, ancora, andando al mare per scrivere sulla sabbia il voto sperato. Ormai solo il 5% si mette in cammino verso queste mete.

Cosa faranno i maturandi

E allora come si festeggiano i “100 giorni alla maturità”, soprattutto? I più – così dicono 2 su 3 – fanno l’immortale festa o cena collettiva fuori dall’orario scolastico, magari coinvolgendo i professori. Un folto gruppo (18%) fa un giro per le strade del centro o si riverserà in luoghi di ritrovo della propria città. Un altro 5% fa una festa a scuola.

Ma gli esami, nella testa di molti altri studenti, sono ormai alle porte. Così alla schiera dei festeggianti mancherà qualche pezzo proprio a causa dell’ansia da Maturità. Tra quanti affrontano quello dei “100 giorni” volutamente come un giorno uguale agli altri – è quasi il 40% degli intervistati, mentre circa 1 su 10 non sapeva dell’esistenza di questa tradizione – un quarto abbondante (26%) rinuncia perché si sta già concentrando sulle ultime verifiche o addirittura sul ripasso.

Per motivi differenti – difficoltà economiche, assenza di professori disponibili, questioni disciplinari – una quota simile dovrà privarsi, probabilmente meno di buon grado, di un altro momento chiave per i maturandi: il viaggio di quinto. Il 45% degli intervistati sembra infatti destinato a doverne fare a meno, perché non può aderire alla proposta (ammesso che ci sia) della scuola oppure perché al momento non è stato pianificato nulla.

Il 55%, comunque, è già riuscito o riuscirà a lasciare i banchi per qualche giorno. Verso dove? Per la maggior parte, circa due terzi (66%), la meta sarà o è stata una delle classiche destinazioni estere (capitali europee o località turistiche di vario genere). Quasi un quinto (17%) rimarrà o è rimasto in Italia, spostandosi verso mete a media-lunga distanza, in particolare città d’arte. Per altrettanti (16%), infine, lo spostamento sarà o è stato abbastanza breve, restando all’interno della propria regione o al massimo sconfinando in quelle vicine.

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