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Scuola e contagi, come stanno vivendo i bambini questo periodo?

Per i bambini è fondamentale la qualità della vita, necessaria per crescere in salute. A causa della pandemia rischiano di perdere serenità in una fase cruciale del loro diventare grandi.

Essere bambini oggi e vivere un’infanzia tranquilla non è facile. Tutto ciò è dovuto alla pandemia e alla gestione, interna al nucleo familiare ed esterna da parte delle istituzioni, on sempre stabile e lineare. Nelle scorse ore si è registrato il dietrofront del governo su quando far scattare la Dad in classe in caso di positività al Covid-19. Didattica a distanza anche con un solo alunno contagiato, anzi no: con un positivo fino a 6 anni, poi con due positivi da 6 a 12 anni, con tre dai 12 in su. Tutto ciò può portare a confusione e caos tra i genitori, ma soprattutto trai ragazzi stessi, non più liberi ormai da quasi due anni di vivere la propria infanzia e adolescenza in maniera spontanea.

Il numero di contagi nelle scuole

Il numero di contagi nei bambini tra i 6 e gli 11 anni sono stati 251.221 da inizio pandemia fino alla terza settimana di novembre. Un numero molto sottostimato – secondo la Società Italiana di Pediatria – e che ha visto una brusca impennata nelle ultime due settimane. In questa fascia di età ci sono stati fino a oggi anche 1.423 ricoverati (di cui 36 in terapia intensiva) e 9 deceduti. Il 17 novembre, quindi una settimana prima, si contavano 241.739 casi.

Le scuole in Dad

In Veneto oltre 13mila studenti sono stati messi in quarantena negli ultimi due mesi, secondo gli ultimi dati a disposizione. In Lombardia sono più di 900 le classi a casa, con un’impennata di contagi tra la prima settimana di novembre e la terza (oltre 1500 contagi in più tra i bambini). In Campania cinquanta classi in più in Dad negli ultimi giorni, in Sicilia + 130 in una settimana.

Numeri dovuti anche alla diffusione sempre più frequente del virus in questa fascia d’età. Secondo un recente rapporto dell’Istituto superiore di sanità, negli ultimi 15 giorni c’è stata un’impennata dei contagi tra i bambini: il 50% dei casi diagnosticati tra gli under 19 riguarda proprio la fascia 6-11 anni.

Il vaccino per i bambini

Nel frattempo, il ministro della Salute Speranza ha annunciato che entro la prossima settimana arriverà anche il via libera dell’Aifa per le vaccinazioni dei bambini dai 5 agli 11 anni a partire dal 23 dicembre. “Ho parlato con i miei due figli – ha spiegato il ministro Speranza – è giusto vaccinare i bambini, e io personalmente non avrò dubbi nel vaccinarli. E dico alle famiglie italiane: parlate con i vostri pediatri. Abbiamo pediatri tra i migliori al mondo”. La dose sarà somministrata sarà un terzo del farmaco Pfizer che viene normalmente inoculato agli adulti e agli adolescenti.

Bambini e qualità della vita

Per i bimbi è fondamentale la qualità della vita, che è un bene supremo, necessario per crescere in salute. Se non lo possiedono rischiano di perdere serenità in una fase cruciale del loro diventare grandi. “Ai bambini deve essere offerta la vaccinazione per tutelare la loro salute, per favorire la loro frequenza scolastica e per tutelare le attività sociali, ludiche e ricreative, la cui deprivazione ha un impatto negativo sullo sviluppo”, ha ricordato il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli intervistato dal Correre della Sera. Nonostante l’arrivo del vaccino anche per i più piccoli, occorre sempre mantenere la massima attenzione in questo particolare periodo e soprattutto in vista delle feste, durante le quali gli esperti prevedono ci sarà il clou di trasmissione e i casi verranno portati nel nucleo familiare. Nel tentativo, sempre auspicabile, che almeno il Natale, la loro festa, porti in regalo un po’ della serenità e spensieratezza perduta.

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