Rientro a scuola: dal 7 gennaio potrà tornare in presenza “il 75 per cento della popolazione scolastica”. Il resto continuerà con la didattica a distanza Così si legge nell’ultimo Dpcm, come spiegato dal premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa. L’ultimo consulto con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha quindi portato a rivedere la percentuale di studenti da riportare in classe.
[su_posts id=”148742″]
Il rientro a scuola
La ministra Azzolina aveva parlato nei giorni scorsi di un rientro a scuola “graduale e in sicurezza”. Entro gennaio potrebbe anche arrivare un nuovo protocollo nazionale per il rientro in classe in cui si regolamentano trasporti, tracciamento dei tamponi per lo screening e il rientro in classe e per stabilire per tutti i presidi la necessità di adottare uno scaglionamento maggiore degli orari di ingresso e di uscita. Per quanto riguarda i turni, le singole scuole potranno decidere il proprio orario anche prevedendo rientri o allungamenti dell’orario nella fascia pomeridiana.
Prime e quinte in aula
Il rientro a scuola verrà gestito da ciascun istituto, anche se nelle zone più critiche un quarto dei ragazzi potrebbero dover continuare da casa. Probabilmente i presidi garantiranno la scuola in presenza per gli studenti di prima e seconda superiore e per quelli che dovranno affrontare la Maturità a giugno.