Sei qui: Home » Istruzione » “Il problema non è riaprire, ma dare un senso alla scuola”. Lettera di un docente

“Il problema non è riaprire, ma dare un senso alla scuola”. Lettera di un docente

Andrea Bevacqua, docente calabrese e coautore del libro “Registro (s)connesso”, sul sito Orizzontescuola.it condivide le sue riflessioni in merito alla situazione scuola in Italia oggi

“Il problema adesso non è più se riaprire o non riaprire la scuola questa mattina, 7 gennaio, ma ritrovare il senso di un’istituzione”. Comincia così l’intervento di  Andrea Bevacqua, docente calabrese e coautore del libro “Registro (s)connesso”, pubblicato su Orizzontescuola.it .

Ritrovare la bussola

Secondo il docente, è necessaria una bussola per capire bene cosa si sta sacrificando in questi mesi di pandemia. “Cavarsela con la solita retorica della Scuola e dell’Istruzione fondamentali e basilari per un Paese civile e democratico ormai non aiuta e rischia di trascinare il corposo dibattito nel solito ginepraio di parole tra fazioni opposte.” Secondo Bevacqua, la pandemia ha messo in evidenza tutte le crepe esistenti così come è successo anche per la Sanità.

Riapertura delle scuole superiori l'11 gennaio

Riapertura delle scuole superiori l’11 gennaio

Se le superiori riapriranno l’11 gennaio, gli alunni di elementari e medie torneranno tra i banchi già il 7 gennaio. Ulteriori slittamenti in alcune regioni

La sicurezza degli insegnanti

Secondo il docente, occorre guardare oltre la questione delle riaperture degli istituti scolastici e affrontare il discorso sicurezza, che sembra, parole di Bevacqua, non riguardare gli insegnanti. Ciò porterà secondo il docente la scuola “chiudere a macchia di leopardo dal giorno dopo.” Il problema della scuola in Italia è quindi “non pensarsi come un unico corpo fatto di presidi, amministrativi, insegnanti, genitori e alunni. Non riuscire ad esprimersi con una visione che provi ad andare oltre l’inevitabile scontro e dibattito sulla chiusura e apertura è sintomo dell’assenza della bussola.”

Ripartire dalle macerie

La soluzione? Secondo Bevacqua è possibile solo attraverso un dibattito capace anche di distruggere con l’obiettivo poi di ricostruire in modo prospettico, su basi più forti che vadano oltre la buona volontà dimostrata da insegnanti, genitori e ragazzi in questi mesi. La buona volontà però non basta: occorre puntare sulla qualità per ripartire dopo la pandemia. Occorre ritrovare quella bussola che, sottolinea il docente “non ci indica infatti un ritorno alla normalità ma un cambio di rotta.” Da qui l’esortazione, da parte di Bevacqua, di un impegno concreto da parte della politica, attraverso investimenti strutturali sugli edifici, un piano di assunzioni e favorendo a livello territoriale la realizzazione di patti educativi. “In poche parole serve – conclude il docente – riprendere a vivere la Scuola ora virtualmente e fra un po’ di tempo nuovamente in presenza.”

© Riproduzione Riservata