Il diploma può costare caro. E non stiamo parlando degli studenti che si preparano nei generosi “diplomifici” privati ma al contrario di quel quinto dei maturandi “comuni” di quest’anno – precisamente il 19% – che per essere ammessi all’esame o avere più crediti scolastici grazie a una media più alta hanno deciso di prendere ripetizioni private nel corso dell’ultimo anno scolastico. E che, praticamente con la stessa consistenza, se non più alta, stanno chiedendo supporto a un docente privato in queste settimane di ripasso finale.
A rivelarlo è l’Osservatorio “Ripetizioni Private” di Ripetizioni.it – portale di riferimento in Italia per le lezioni private – svolto interpellando 1.000 alunni di quinto superiore nelle immediate prossimità della Maturità.
Quanto costa diplomarsi nel 2025
Chi poteva permetterselo ha quindi messo mano al portafoglio, investendo mediamente 400 euro (396 per l’esattezza). A cui si aggiunge un ulteriore 13% che per mancanza di risorse economiche ha dovuto ripiegare sul supporto – gratuito – di familiari e compagni di scuola.
A conti fatti, quindi, 1 maturando su 3 ha avuto bisogno dell’aiuto di terze persone per ottenere una pagella di sole sufficienze – condizione che mette al riparo certo dalla non ammissione – oppure per migliorare la media: il sistema attuale rende la bocciatura alla Maturità oltre dieci volte meno probabile dell’eventualità di essere respinti prima di accedervi. Inoltre, grazie ai crediti scolastici, a loro volta legati alle pagelle in uscita, il 40% del voto finale “lo si porta da casa”.
Le ripetizioni private
“Ecco spiegato perché è necessario ricorrere alle ripetizioni private per tutti quegli studenti che hanno anche solo un’insufficienza non grave in una materia non fondamentale per il proprio indirizzo di studi. Mentre in passato – prima dell’introduzione dei crediti scolastici – sarebbe stata semplicemente abbandonata o dimenticata. Oggi invece – sottolinea Marco Sbardella, founder e Chief Marketing & Business Development Officer di Ripetizioni.it – diventa determinante recuperare anche quella piccola lacuna che, per la maggior parte, risponde al nome di Matematica e, più in generale, delle materie STEM”.
Le materie più ripassate in vista del Diploma
Ben 3 maturandi su 4, tra quelli alle prese con le ripetizioni, hanno infatti chiesto aiuto per navigare nel mare della Matematica. Subito dietro, ma con ampio distacco, qualcosa comunque di affine: le Scienze (biologia, chimica, fisica, ecc), approfondite dal 23% del campione di riferimento. Seguono, a pari merito, le lingue classiche (latino e greco) e quelle straniere, le cui lezioni sono state opzionate dal 13% dei maturandi liceali che hanno avuto necessità di sostegno extra.
E, purtroppo, per molti non è bastato un tutor privato per tutto l’anno scolastico. Così, in tanti, stanno proseguendo con le ripetizioni anche dopo la fine della scuola, nel periodo tradizionalmente dedicato al ripassone generale: stiamo parlando del 22% dei maturandi. E un altro 10% vorrebbe ma probabilmente non potrà.
Tra quanti stanno prendendo ripetizioni dedicate all’esame, il 27% si sta concentrando sulla preparazione dello scritto “di indirizzo”, incentrato sulle discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio. E gli iscritti al liceo Scientifico, dove la Matematica è regina, rappresentano il grosso della truppa. Prima ancora, però, spaventa leggermente di più il colloquio orale: in questo caso il 28% si sta facendo aiutare in tal senso. E lì, bene o male, le Scienze faranno capolino un po’ per tutti.
Il 23%, poi, sta tentando di preparare tutte e tre le prove in egual misura, mentre il 14% si sta dedicando esclusivamente alle prove scritte. Molti meno (l’8%) si stanno concentrando solo sulla preparazione della prima prova, forse temendo l’appuntamento con lo scritto di italiano, la cui correzione – lo ricordiamo – quest’anno sarà affidata a un commissario esterno praticamente ovunque.
I risultati dello studio
Uno studio “matto e disperatissimo” che, come anticipato all’inizio, ha il suo prezzo. Sommando i costi sostenuti dai genitori da settembre a oggi, la spesa media si aggira intorno ai 400 euro.
Una cifra, però, inferiore del 20% rispetto allo scorso anno: nel 2024, infatti, il budget medio di spesa si aggirava intorno ai 500 euro.
Resta da capire se ciò sia dovuto a un miglioramento generale degli studenti o, più verosimilmente, a un calo delle capacità finanziarie degli italiani.