Dopo due anni di assenza dalla scena musicale italiana, la voce di Franco Battiato torna a emozionarci con “Torneremo ancora“, il brano scritto e composto due anni fa insieme a Juri Camisasca, il suo collaboratore storico e amico fin dagli anni Settanta.
Il disco
“Torneremo ancora” apre il nuovo disco di Battiato che uscirà venerdì 18 ottobre in un clima di grande attesa e trepidazione da parte dei fan e non solo. Oltre al brano inedito, a comporre il florilegio del nuovo disco saranno i pezzi più celebri nella storia musicale di Battiato, da “Povera Patria” a “E ti vengo a cercare”, a “I treni di Tozeur” fino al canto struggente de “La cura”.
Il significato di “Torneremo ancora”
I brani di Battiato hanno la forza della poesia. Una poesia che è spirituale e terrena allo stesso tempo, una poesia che parte dai flussi migratori che sconvolgono il presente per raccontare la condizione di esule dell’essere umano. Si parte dal particolare per arrivare all’universale, a un suono che discende da molto lontano, che è “assenza di tempo e di spazio”, che è il luogo in cui le differenze di genere e razza smettono di esistere e siamo solo uomini. Uomini, “essere luminosi”, cittadini del mondo in cerca “di una terra senza confini”, uguali di fronte alla morte.
Morte che nel brano di Battiato è un passaggio a una dimensione altra, descritto come un abbandonarsi al sonno (“come sonno il sonno”). Ritorna uno dei temi caratteristici della poetica di Battiato: il mistico. Ma il grido di Battiato è anche impegnato, politico. Lo vediamo nel verso “i migranti di Ganden”, un riferimento alla fuga dei monaci tibetani alle persecuzioni politiche. Ganden è infatti una delle tre principali università monastiche del Tibet. E ancora lo ritroviamo in quel “finché non saremo liberi, torneremo ancora“, che suona come una promessa, ma anche come un avvertimento, un invito a non rassegnarsi, a continuare a lottare per la libertà, perché “il sogno è realtà” e “un mondo inviolato ci aspetta da sempre”.
Il testo
Un suono discende da molto lontano
assenza di tempo e di spazio
nulla si crea, tutto si trasforma
la luce sta nell’essere luminoso
irraggia il cosmo intero
cittadini del mondo cercano una terra senza confine
la vita non finisce e come sonno il sonno
la nascita è come il risveglio
finché non saremo liberi
torneremo ancora
ancora
e ancora
Lo sai
che il sogno è realtà
e un mondo inviolato
ci aspetta da sempre
i migranti di Ganden
in corpi di luce
su pianeti invisibili