“Difendimi dalle forze contrarie
La notte, nel sonno, quando non sono cosciente Quando il mio percorso si fa incerto E non abbandonarmi mai Non mi abbandonare mai”.
Sono i primi versi de “L’ombra della luce”, la meravigliosa canzone contenuta nell’album “Come un cammello in una grondaia“, pubblicato nel 1991 da Franco Battiato. Il testo, di stupefacente profondità, è il punto di arrivo di una ricerca personale durata anni. Con “L’ombra della luce”, infatti, Battiato ci racconta la sua visione della vita e del mondo, in un vero e proprio inno alla straordinarietà dell’universo.
La ricerca della luce
In alcune interviste, Battiato ha raccontato che “L’ombra della luce” rappresenta il punto più alto della sua ricerca personale, arrivato dopo sei mesi di intensa meditazione. Tutto il testo è permeato di spiritualità ed immagini che richiamano alle filosofie orientali ed al percorso per trovare la pace interiore. La canzone è infatti ispirata al “Libro tibetano dei morti” e descrive il momento mistico che si frappone fra la morte e la rinascita.
La chiave che però rende “L’ombra della luce” una canzone tanto profonda ed emozionante risiede proprio in quella parvenza, in quell’ombra che non è mai pienamente visibile ad occhio umano:
“Perché le gioie del più profondo affettoO dei più lievi aneliti del cuore Sono solo l’ombra della luce […]Perché la pace che ho sentito in certi monasteriO la vibrante intesa di tutti i sensi in festa Sono solo l’ombra della luce”.
“L’ombra della luce” di Franco Battiato
“Difendimi dalle forze contrarieLa notte, nel sonno, quando non sono cosciente Quando il mio percorso si fa incerto E non abbandonarmi mai Non mi abbandonare maiRiportami nelle zone più alteIn uno dei tuoi regni di quiete È tempo di lasciare questo ciclo di vite E non abbandonarmi mai Non mi abbandonare maiPerché le gioie del più profondo affettoO dei più lievi aneliti del cuore Sono solo l’ombra della luceRicordami, come sono infeliceLontano dalle tue leggi Come non sprecare il tempo che mi rimane E non abbandonarmi mai Non mi abbandonare maiPerché la pace che ho sentito in certi monasteriO la vibrante intesa di tutti i sensi in festa Sono solo l’ombra della luce”.
Franco Battiato
Franco Battiato è stato, e sarà sempre, uno dei più grandi artisti italiani. Tra gli anni Settanta e Ottanta Battiato fu fra gli intellettuali più innovativi del paese, sperimentando generi diversi e producendo moltissimi dischi.
Nato in provincia di Catania il 23 marzo 1945, si formò musicalmente a Milano negli anni Sessanta dove conobbe tra gli altri Giorgio Gaber che lo aiutò a fare uscire le prime canzoni e a fare le prime apparizioni in televisione. I testi delle canzoni di Franco Battiato sono ricercati e complessi, da considerarsi quasi un genere a sé. Nel 2012 entrò nella giunta regionale del presidente Crocetta in qualità di assessore alla Cultura. Nel 2017 dopo il suo ultimo concertò si ritirò dalla vita pubblica. Pubblicò l’ultimo disco nel 2019 “Torneremo ancora”. Battiato ci ha lasciati il 18 maggio del 2021, dopo una logorante malattia.
Nessuno come Battiato è riuscito a scardinare le regole del gioco in così tanti ambiti, da quello musicale, cinematografico e televisivo, ma anche mistico e spirituale, votando la sua creatività al risveglio della coscienza del pubblico. Ancora oggi si parla del “genio di Battiato”, come colui che ha ridisegnato il concetto di musica pop in Italia.
Mai prima di lui era stato possibile scalare le classifiche raccontando storie secondo una grammatica nuova, ispirata da contenuti fuori dal mainstream e alla ricerca continua di una dimensione sacrale dell’arte. Dall’inizio di carriera all’incontro con la musica elettronica di Karlheinz Stockhausen, dal primo album “Fetus” (1972), fino a “La Voce del Padrone” (1981), l’album più venduto in Italia.
Oltre a successi intramontabili come “L’era del cinghiale bianco”, “La Cura”, “Centro di gravità permanente”, “Cuccurucucù”. Battiato ha vissuto molte vite, diceva di sé di non essere mai nato e quindi mai morto. E forse per questo è riuscito in ogni decade della sua vita a regalarci un personaggio nuovo. La sua musica è anche un viaggio attraverso il nostro Paese: dalla Sicilia del Dopoguerra, ancora carica di valori cristiani, alla Milano degli anni ’60 e del boom economico, fino all’incontro con le filosofie orientali e il Buddismo.