La Cura è un capolavoro della musica italiana. Un inno all’amore assoluto, universale. Franco Battiato è un amatissimo cantautore, compositore e regista siciliano. La sua virtù di cantautore è sempre stata quella di saper combinare molteplici stili musicali, combinandoli tra loro in un approccio eclettico, originale e sperimentale.
La poesia e la letteratura, come ci ha insegnato il buon Sartre, vivono grazie a chi le legge e chi attribuisce loro un significato. E ognuno interpreta a suo modo un testo, in base a quello che sente, a quello che sa, alla sua esperienza di vita. Il caso del brano “La cura” di Franco Battiato è emblematico, uscito per la prima volta nell’album “L’imboscata” nel 1996 e diventato quasi subito uno dei pezzi più amati della musica italiana. Purtroppo, il maestro Battiato ci ha lasciato all’età di 76 anni, ma la sua musica e la sua poesia vivranno in eterno.

Cosa si è disposti a fare per amore? La risposta di Franco Battiato
La frase di oggi è tratta da “La cura”, una delle canzoni più celebri di Franco Battiato, artista poliedrico la cui musica e la cui arte vivranno in eterno.
La cura la canzone sull’amore universale
Non sbaglia chi in questa canzone scorge una canzone d’amore. Ma quello che canta Franco Battiato ne La Cura è l’amore nella sua forma più alta: la persona, l’io lirico, si rivolge a un “tu” indefinito, al quale promette di dedicare la propria vita. La proteggerà dalle “paure delle ipocondrie“, dagli ostacoli della vita, dalle ingiustizie, dalle cadute e dalle ossessioni. Si prenderà cura di lei, aiutandola a fronteggiare i pericoli che vengono dall’esterno e le inquietudini che vengono invece dall’interno, più pericolose delle armi. Un tale desiderio di aiutare l’altra persona avrà effetti potenti in chi ha tali aspirazioni, perché lo renderà capace di superare i propri limiti: “supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare“. Sì, perché “più veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare“.
La cura, una preghiera al contrario
Ma c’è chi in questa canzone “La cura” vede una dedica al proprio io interiore, di cui l’artista promette di prendersi cura e chi, invece, ha visto nel brano una preghiera al contrario, perché non è l’uomo che si rivolge al Dio-amore ma è questo Dio-amore che parla all’uomo, che considera “un essere speciale” di cui si prenderà cura. All’uomo donerà “il silenzio e la pazienza“, lo condurrà per “le vie che portano all’essenza“, gli regalerà “le leggi del mondo“.
Un’interpretazione affascinante in cui molte persone credono, ma sta alla sensibilità di ognuno di noi, come dicevamo all’inizio, scegliere che cosa leggere in queste parole. In ogni caso, è una canzone che parla d’amore, che può essere quello per una figlia, un figlio, la moglie o il marito, un amico o una compagna, o quello di Dio per le sue creature. Al centro c’è quella misteriosa spinta che ci porta ad accostarci a qualcuno e decidere di percorrere insieme un pezzo, se non l’intero, percorso della vita.
La Cura – Franco Battiato
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo
Dai fallimenti che per tua natura normalmente attireraiTi solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore
Dalle ossessioni delle tue manie
Supererò le correnti gravitazionali
Lo spazio e la luce per non farti invecchiareE guarirai da tutte le malattie
Perché sei un essere speciale
Ed io, avrò cura di teVagavo per i campi del Tennessee
Come vi ero arrivato, chissà
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
Attraversano il mare
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza
Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza
I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi
La bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensiTesserò i tuoi capelli come trame di un canto
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò donoSupererò le correnti gravitazionali
Lo spazio e la luce per non farti invecchiareTi salverò da ogni malinconia
Perché sei un essere speciale
Ed io avrò cura di te
Io sì, che avrò cura di te
in un intervista di qualche anno fa, battiato aveva dichiarato a chi era riferita la canzone, l’essere speciale non era indefinito o dedicata ad una donna, ma era dedicata all’ essere col quale avrebbe passato il resto della sua vita: se stesso
Ecco perché è importante ricordarsi che l’opera d’arte ha una vita e una identità che va oltre l’autore che l’ha scritta. Se così non fosse, Battiato sarebbe riuscito a rovinare una canzone splendida con questa sua lettura agghicciante.
…praticamente é la cabala 😉