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Lo Hobbit, ecco le 7 grandi differenze tra il film e il libro

A più di 70 anni dalla pubblicazione de ''Lo Hobbit'', Bilbo Baggins torna al cinema con il terzo e conclusivo capitolo della saga ispirata al libro, ''La battaglia delle cinque armate''...

Esce al cinema l’ultimo capitolo della trilogia de ”Lo Hobbit”. Il sito huffingtonpost.com ha individuato le 7 differenze più evidenti tra il romanzo di J.R.R Tolkien e i film diretti da Peter Jackson

 

MILANO – A più di 70 anni dalla pubblicazione de ‘Lo Hobbit‘, Bilbo Baggins è appena tornato al cinema con il terzo e conclusivo capitolo della saga ispirata al libro, La battaglia delle cinque armate. I più accaniti fan del romanzo conosceranno già ogni dettaglio delle epiche avventure che stanno per susseguirsi in questo ultimo episodio… oppure no? Il dubbio è lecito: infatti, nonostante i due capitoli precedenti abbiano ricevuto un ottimo successo di critica e pubblico, non tutti i “Tolkienani” hanno apprezzato le libertà creative apportate dal regista Peter Jackson nei suoi adattamenti. Il nucleo principale delle vicende rimane lo stesso, eppure le differenze sono molteplici e piuttosto rilevanti. Il sito huffingtonpost.com ha individuato le 7 più evidenti. Eccole:

 
1. IL CATTIVO INESISTENTE – Se ai fan del libro non sembra di ricordar il temibile orco Azog, è perché nella cronologia di Tolkien morì almeno 150 anni prima dell’inizio del romanzo. Uno dei cattivi più formidabili della trilogia, nel libro è citato – e piuttosto brevemente – per aver ucciso il nonno di Thorin Scudodiquercia.

 
2. TAURIEL CHI? – Il personaggio di Tauriel è stato creato appositamente per la trasposizione cinematografica, per dotare le vicende narrate di una componente femminile di rilievo. Allo stesso modo, la presenza nel film di Galadriel (non pervenuta nel libro) rappresenta un passo in avanti per le quote rosa della Terra di Mezzo, nella visione di Tolkien piuttosto secondarie.

 
3. BILBO NON SALVA I NANI – La sequenza in cui Bilbo salva i nani caduti preda dei troll, temporeggiando fino all’alba affinché la luce del sole li trasformi in pietra, presenta una grossa differenza dal racconto originale. I troll sono la prima prova cui Bilbo viene sottoposto nel romanzo. Lo hobbit, pur dimostrando un discreto coraggio, fallisce nell’impresa, e sarà Gandalf il grigio a risolvere la situazione, imitando la voce dei troll per indurli a litigare fino al mattino.

 
4. BARILI – Come nel libro di Tolkien, i nani fuggono dagli Elfi Silvani per mezzo di alcuni barili, all’interno dei quali giungono a Pontelagolungo. Nel film la sequenza della fuga è molto più elaborata: con i barili bloccati, il nano Kili trova eroicamente il modo di alzare la saracinesca, venendo però ferito da una freccia avvelenata scagliata da un orco. Questo evento in seguito porterà la compagnia dei nani a dividersi: alcuni seguiranno Thorin fino alla Montagna Solitaria, altri si fermeranno ad assistere il nano ferito, apportando una grossa variazione al testo originale.

 
5. BARD IL BARCA…RCIERE – La scena dei barili continua a rimarcare le differenze tra film e libro: giunti a Pontelagolungo i nani vengono aiutati da un uomo, il barcaiolo Bard. In realtà quest’ultimo è un arciere, nonché capitano della guarda della città, e in buoni rapporti con il Govarnatore di Pontelagolungo. Un contrasto piuttosto stridente con il ribelle barcaiolo rappresentato ne ‘La desolazione di Smaug’.

 
6. I NANI NON COMBATTONO CON SMAUG – Nella versione di Tolkien, Bilbo penetra nella Montagna Solitaria per intrufolarsi nella tana di Smaug per ben due volte. La prima volta ruba una coppa d’oro, mentre la seconda individua un punto debole nella corazza che protegge il petto del temibile drago. Un tordo origlia Bilbo riferire ai nani la vulnerabilità di Smaug e la comunica all’arciere Bard poco prima che il drago lasci la montagna per scatenare la sua furia su Pontelagolungo e i suoi abitanti. Nel film le cose non vanno proprio così: nella montagna Bilbo parla con Smaug e individua l’arkengemma. Quando il drago decide di ucciderlo intervengono i nani, scatenando una spettacolare scena di combattimento al termine del quale Smaug è imprigionato in una colata d’oro. Quando infine si libera e lascia la montagna, Smaug si dirige verso Pontelagolungo, deciso a sfogare la sua ira sulla città degli uomini.

7. IL NEGROMANTE – Ricordate la scena che coinvolge Radagast e il Negromante? Non l’avete letta? Ovvia, nel libro non c’è. Gandalf si recò infatti a Dol Guldur e scoprì che il Negromante altri non era che Sauron, ma ciò accadde molti anni prima rispetto agli eventi narrati nel libro.
 

22 dicembre 2014

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