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Lina Wertmüller, i 5 film più famosi della regista

Oggi ci ha lasciato la grande regista Lina Wertmüller, prima donna a ricevere una nomination agli Oscar per la miglior regia. La ricordiamo con 5 dei suoi film più belli

Oggi ci ha lasciati Lina Wertmüller, una delle più grandi registe italiane di sempre. Nella sua lunga vita, il cinema è stato sempre centrale, un grande amore a cui dedicare passione e attenzione. Nel 1976 Lina Wertmüller fu la prima donna in assoluto a ricevere una nomination agli Academy Awards per la miglior regia e nel 2019 le fu conferito l’Oscar alla carriera. Per ricordarla abbiamo selezionato 5 dei suoi migliori film.

5 film per ricordare Lina Wertmüller

-Pasqualino Settebellezze

Film candidato a ben quattro Premi Oscar tra cui alla miglior regia per Lina Wertmüller. Napoli, anni Trenta. Pasqualino Frafuso è un guappo, unico maschio di una famiglia composta da sette donne, che tenta di farsi largo nella società aspirando all’onore e al rispetto. La maggiore delle sorelle, Concettina, ingannata dal fidanzato Totonno Diciotto carati con improbabili promesse di matrimonio, finisce a lavorare in un postribolo: Pasqualino affronta lo sfruttatore, ma di fronte ad un folto pubblico di prostitute viene umiliato; non gli resta quindi che compiere un delitto d’onore.

-I basilischi

La piccolissima provincia come riparo dal mondo e dalle responsabilità, rifugio per giovani cresciuti nell’accidia senza lo straccio di un ideale o di un obiettivo che non sia quello di una decorosa sopravvivenza. Francesco, Sergio e Antonio sono tre giovani privilegiati che vivono in un tipico paesino di provincia tra la Puglia e la Basilicata: il film è il ritratto della loro vita, ormai troppo intrisa di apatia e provincialismo, per poter far loro desiderare davvero di spiccare il volo verso mete più stimolanti. quando un giorno la zia di Antonio, svogliato studente universitario, gli offrirà di andare ad abitare da lei a Roma trasferendo l’iscrizione dell’università, dopo poco tempo egli rinuncerà e farà ritorno al paese.

È morta la regista Lina Wertmüller

È morta la regista Lina Wertmüller

È morta all’età di 93 anni Lina Wertmüller, una delle più grandi registe italiane. La notizia è stata data sui social da un amico di famiglia.

 

-Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto

Raffaella Pavone Lanzetti, una ricca borghese anticomunista, trascorre le sue vacanze su uno yacht in mezzo al mar Mediterraneo assieme ai suoi ricchi e viziati amici. Passando il tempo a rimarcare il proprio elevato rango sociale, umiliando i suoi sottoposti, tra cui Gennarino Carunchio, rozzo marinaio siciliano comunista. Gennarino si ritrova a dover soddisfare le richieste della “padrona”, fino a che, per un guasto al motore di un gommone, i due si ritroveranno soli in mare aperto. Approdati su un’isola deserta, i ruoli si invertono e la Pavone Lanzetti diventerà, giocoforza, schiava del marinaio, che sfoga su di lei antiche frustrazioni sociali e sessuali, facendo nascere una forte passione tra i due.

-Mimì metallurgico ferito nell’onore

Il manovale catanese Carmelo Mardocheo, soprannominato Mimì, da sempre fortemente attratto dagli ideali di sinistra e insofferente alla mafia che spadroneggia incontrastata nella sua terra, un giorno perde il proprio posto di lavoro alla locale cava di zolfo per aver dato il proprio voto al candidato sindaco del PCI, anziché a quello colluso e spalleggiato dalla locale cosca mafiosa. Rimasto dunque senza impiego, ed essendogli preclusa qualsiasi altra possibilità di lavoro in città, Mimì è costretto a partire alla volta di Torino, lasciando a casa la giovanissima moglie Rosalia. Lì, Mimì è impiegato come operaio edilizio a nero per una ditta fungente da copertura per alcuni mafiosi siciliani in città, capeggiati dalla greve figura di Vico Tricarico.

– Film d’amore e d’anarchia

Nel 1932 un contadino lombardo, Antonio Soffiantini detto Tunin, dopo l’uccisione da parte dei carabinieri di un suo compagno anarchico, si reca a Roma per assassinare Mussolini. Nella capitale egli entra in contatto con Salomè, una prostituta amante di un anarchico del gruppo, la quale lo ospita nella casa chiusa in cui lavora, spacciandolo per un suo cugino. Qui Tunin si innamora di un’altra prostituta, Tripolina, alla quale svela la causa che lo ha portato a Roma chiedendole in cambio di passare gli ultimi due giorni con lui. Il mattino dell’attentato si sveglia in ritardo. Angosciato, perde il lume della ragione, e inizia a sparare sulle forze dell’ordine, che erano nel bordello per un controllo.

 

Photo Credit: John Mathew Smith & www.celebrity-photos.com / Wikipedia

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