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La ragazza che giocava con il fuoco, il 2° film della saga Millenium

"La ragazza che giocava con il fuoco" è un film del 2009 diretto da Daniel Alfredson, il secondo capitolo della saga "Millenium" di Stieg Larsson.

La ragazza che giocava con il fuoco è un film del 2009 diretto da Daniel Alfredson. La storia è tratta dall’omonimo best seller di Stieg Larsson, ed è il seguito di Uomini che odiano le donne, tratto dalla serie Millennium

La trama del secondo film

“La ragazza che giocava con il fuoco” è il secondo film dalla trilogia Millennium di Stieg Larsson. Due giornalisti della rivista Millennium di Stoccolma, sono uccisi subito dopo aver consegnato un’inchiesta sul mercato svedese del sesso. Gravemente indiziata è la giovane Lisbeth Salander, divenuta ormai ricchissima.

Il giornalista Mikael Blomkvist, che le è amico, cerca di raggiungerla prima che sia arrestata. Nelle sue indagini deve affrontare diversi pericolosi criminali e scopre il tragico passato della ragazza, diventata un angelo vendicatore dopo essere stata vittima di abusi nell’infanzia e di un sistema corrotto. Scritto da Jonas Frykberg e Ulf Ryberg, il film mette al centro lo spaventoso traffico di prostitute dai paesi ex socialisti dell’Est europeo, ma presto converge su Blomkvist e Lisbeth, trascurando la dimensione sociologica del precedente. 

Riflessione sulla criminalità

Ci sono così tanti criminali in “La ragazza che giocava con il fuoco”, che possiamo a malapena tenere il conto. Molti di questi criminali sono quelli che dovrebbero combattere il crimine, non essere coinvolti. Abbiamo giornalisti, giudici, avvocati, psichiatri, membri della polizia segreta svedese e delle forze di polizia regolari coinvolti nel commercio del sesso e nella copertura di gravi crimini. Al di fuori di queste istituzioni troviamo spacciatori di droga, papponi, assassini e geni del crimine, tutti a creare scompiglio con la sanzione delle autorità. E poi abbiamo Salander.

Tra il suo hacking e le altre tecniche che usa per combattere il crimine ed esigere vendetta, è sempre su un terreno legale instabile. Il suo amato tutore, Holger Palmgren, pensa che “qualsiasi cosa stia facendo potrebbe essere dubbia agli occhi della legge, ma non un crimine contro le leggi di Dio” (8.145). Anche Blomkvist sembra ammirare la sua volontà di fare ciò che ritiene giusto, anche quando è illegale. Cosa ne pensate?

La ragazza che giocava con il fuoco

Questo secondo capitolo della trilogia Millenium di Larsson è interessante, eccitante e forse anche migliore del suo prequel. “La ragazza che giocava con il fuoco“, è in gran parte la storia di Lisbeth e, considerando che lei è probabilmente la più affascinante e unica delle creazioni di Stieg, è bello leggere un focus così attento sul suo personaggio. Mentre Blomkvist e i ricordi degli eventi del libro precedente, sono onnipresenti, questa è una storia molto diversa, ma non meno efficace e intelligente. L’attenzione di Larsson per i dettagli riguardanti la matematica e la pirateria informatica è stupefacente e ogni personaggio, non importa quanto minore o insignificante, è pensato e descritto in dettaglio. Non sorprende che la trilogia abbia richiesto due diversi adattamenti;

Il film è abbastanza soddisfacente nel complesso; è riuscito nella sua cinematografia e nel montaggio, ha una buona fotografia e l’atmosfera della trilogia di Larsson è ben impostata. Inoltre, le interpretazioni sono lodevoli, specialmente Noomi Rapace come Lisbeth Salander e il pugile Paolo Roberto che interpreta se stesso. Tuttavia, ci sono diversi aspetti della trama del film che si allontanano dal libro; mentre alcuni sono dovuti alla compattazione della vasta storia di Larsson in 130 minuti, altri non sono così comprensibili e possono distrarre i fan del libro dalla situazione del film.

Film vs libro

Il film “la ragazza che giocava con il fuoco” presenta molto poco delle prime due parti del libro, ma dato che quelle sezioni avevano poco a che fare con la trama principale, ed erano più incentrate sul viaggio di Lisbeth e sul suo ritorno in Svezia, può essere comprensibile. Sarebbe stato bello visualizzare tutto ciò che Larrson ha scritto, ma era semplicemente impossibile far entrare tutto e le parti non funzionali alla narrazione visiva, non importa quanto interessanti, sono di solito sacrificate negli adattamenti.

Per ragioni simili, il pubblico non è in grado di conoscere Dag e Mia, personaggi che sono presenti in modo predominante nelle prime sezioni del libro. Sfortunatamente, c’è poca attenzione sull’hacking di Lisbeth. Quest’ultima è molto abile nella ricerca e nell’hacking ed è ampiamente mostrato nel libro. L’omissione nel film mina la sua intelligenza e il suo talento. Altri sono gli eventi che nel film vengono rappresentati in maniera più superficiale, tralasciando un po’ il pathos presente nell’incredibile libro.

 

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