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“La Gabbianella e il gatto”, l’emozionante film d’animazione tratto dal romanzo di Luis Sepùlveda

Ripercorriamo l'emozionante trama de "La gabbianella e il gatto", lungometraggio del 1998 basato sul celebre romanzo dell'autore cileno.

La gabbianella e il gatto” è un celebre film d’animazione basato sull’omonimo romanzo di Luis Sepúlveda. Prodotto da Cecchi Gori nel 1998, il lungometraggio fu diretto da Enzo D’Alò, che aveva già diretto un altro successo animato due anni prima, La freccia azzurra. Si tratta della pellicola d’animazione italiana di maggior successo commerciale.

Riscopriamo “La gabbianella e il gatto” oggi in occasione della Giornata Internazionale del Gatto, che ricorre ogni anno l’8 agosto dal 2002 su proposta dell’associazione animalista International Fund for Animal Welfare (IFAW). Il film d’animazione è attualmente disponibile su Amazon Prime Video mediante l’opzione del noleggio. Se non lo avete mai visto o avete dei bambini che amano i cartoni animati, dovreste assolutamente recuperarlo. Quale migliore giornata se non oggi?

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La gabbianella e il gatto, la trama

Kengah, una gabbiana avvelenata da una macchia di petrolio, riesce ad affidare in punto di morte il proprio uovo al gatto Zorba, strappandogli tre promesse.

Quella di non mangiare l’uovo, di averne cura finché non si schiuderà e di insegnare a volare al nascituro. Zorba, commosso, accetta senza pensare a cosa va incontro e chiede consiglio ai suoi amici.

Dopo qualche tempo, i gatti decidono di provare a farla volare, per onorare anche l’ultima promessa fatta da Zorba a Kengah. Consultando l’enciclopedia di Diderot, studiano e provano ogni tipo di metodo e le fanno fare tantissimi esercizi, purtroppo senza risultato, in quanto la gabbiana continua a schiantarsi al suolo.

A questo punto a Zorba viene un lampo di genio: un ottimo modo per cercare di far volare Fifì è farla saltare da un edificio molto alto. Zorba chiede quindi aiuto a Bubulina e alla sua padroncina Nina per portare Fortunata in cima al campanile di San Michele, dal quale potersi lanciare e volare. Arrivati in cima, Zorba rassicura Fifì e la spinge a superare ogni paura.

L’affetto nelle parole del gatto dà a Fifì il coraggio che cercava: la gabbiana si lancia in picchiata e, appena prima di toccare terra, finalmente, apre le ali e riesce a levarsi in volo. Ad assistere alla scena ci sono anche il Grande Topo ed il suo vice. Mentre i gatti, commossi, la salutano, Fifì vola verso il mare e incontra uno stormo di gabbiani, trovando così il suo futuro.

Il film è liberamente ispirato al romanzo dello scrittore cileno Luis Sepúlveda “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”.

Colonna sonora

Le musiche originali del film sono di David Rhodes. Il brano principale della colonna sonora, “So volare”, è stato scritto e interpretato da Ivana Spagna. Altri brani della colonna sonora sono “Non sono un gatto” di Leda Battisti, “Siamo gatti” di Samuele Bersani, “Duro lavoro” e “Noi siamo i topi” di Gaetano Curreri e Antonio Albanese.

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Luis Sepúlveda

Luis Sepúlveda nacque a Ovalle, in Cile il 4 ottobre del 1949, lo stesso giorno in cui si celebra la ricorrenza di S. Francesco, patrono dell’ecologia: coincidenza vuole che Sepúlveda fosse enormemente legato alla causa ambientalista.

Un talento letterario, quello di Sepúlveda che emerse fin da giovanissimo. Dopo il colpo di stato di Pinochet e una condanna all’esilio di otto anni fu costretto a fuggire dal Cile nel 1977. Visse con l’amore della sua vita Carmen Yáñez (che sposerà due volte) attraverso l’America del Sud e l’Europa, viaggiò poi con Greenpeace e si stabilì in Spagna, dove il 16 aprile del 2020 il  Coronavirus lo portò via, lasciando un grande vuoto nel mondo della letteratura e non solo.

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