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Il postino, il film testamento del grande Massimo Troisi

Il film è ispirato al romanzo Il postino di Neruda (Ardiente paciencia), dello scrittore cileno Antonio Skármeta. 

Questa sera in tv sul canale 34 andrà in onda Il postino, film del 1994 diretto da Michael Radford, che ha visto l’ultima interpretazione di Massimo Troisi, morto nel sonno solo poche ore dopo la fine delle riprese.

Il film è ispirato al romanzo Il postino di Neruda (Ardiente paciencia), dello scrittore cileno Antonio Skármeta
Scopriamo insieme l’eredità che questo capolavoro cinematografico ci ha lasciato.

Il postino, un film indimenticabile 

Il film, ambientato nel 1952  (a differenza al 1969, ann del romanzo di Skármeta) tratta il periodo dall’esilio di Neruda alla sua partenza, ed è ambientato interamente in un piccolo isolotto dell’Italia, abitato da comuni pescatori, semplici ed umili. La storia adatta il romanzo di Skármeta, con alcune modifiche nella trama.

Ad esempio, il romanzo è ambientato a Isla Negra, sulle coste del Cile. Questo rende immediato il parallelismo tra i due “sud” (quello del Cile e dell’Italia) indicando che il Sud del mondo, ovunque esso sia, è sempre un luogo colmo di malinconia, dove far sbocciare i sentimenti legati all’amore e alla nostalgia.

La trama vede Mario Ruoppolo, alla prese con il suo nuovo  lavoro: fare il postino. È così che inizia a consegnare  la posta al poeta Pablo Neruda tutti i giorni, meravigliandosi del gran numero di donne che gli scrivono. Giorno dopo giorno, Mario rimane sempre più affascinato dal poeta, tanto da comprare un suo libro di poesie che si fa autografare.

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Con lui impara a discorrere di poesia, di metafore, con la semplicità propria di un uomo della sua condizione sociale. I due non perdono occasione di girare assieme l’isola rafforzando la loro amicizia. Grazie a Neruda, Mario cercherà di intraprendere una relazione con la sua amata, Beatrice. 

Tra le sue 5 candidature all’Oscar, il film ha vinto con la colonna sonora di Luis Bacalov. 

 

Il testamento di Massimo Troisi

Con “Il postino”, Massimo Troisi ci ha lasciato una delle migliori versioni di sé. Profondo, divertente , acuto, umile, con il personaggio di Mario, Troisi mette  in campo tutte le sue qualità migliori, facendo diventare questo personaggio un vero e proprio testamento emotivo. 

Grazie al percorso che Neruda e Massimo percorrono insieme, tra i sentieri dei sentimenti e dell’amicizia, impariamo una cosa importante della vita: c’è sempre un significato sotteso, nascosto, che non si comprende con la razionalità, bensì con l’esperienza sulla propria pelle. Perché la vita è un po’ come la poesia, entrambe non possono non essere vissute. “Il postino” non è solo uno dei film più amati dell’intera storia del cinema, bensì un insieme di perle sagge da portare nel nostro bagaglio emotivo per sempre. 

“Quando la spieghi, la poesia diventa banale. Meglio delle spiegazioni, è l’esperienza diretta delle emozioni che può spiegare la poesia ad un animo disposto a comprenderla”.

(Cit. IL POSTINO)

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Stella Grillo

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