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“Il colibrì”, il film tratto dal romanzo di Sandro Veronesi

Il Colibrì, il nuovo film di Francesca Archibugi, è  stato il film di apertura della diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Tratto dal romanzo di Sandro Veronesi, la pellicola vede nel cast Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Bérénice Bejo, Nanni Moretti, Laura Morante, Sergio Albelli, Benedetta Porcaroli, Massimo Ceccherini. 

Il Colibrì, il nuovo film di Francesca Archibugi, è  stato il film di apertura della diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Tratto dal romanzo di Sandro Veronesi, la pellicola vede nel cast Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Bérénice Bejo, Nanni Moretti, Laura Morante, Sergio Albelli, Benedetta Porcaroli, Massimo Ceccherini. 

Il colibrì: il nuovo film di una grande regista 

La pluripremiata regista e sceneggiatrice romana, una delle più importanti cineaste in Italia ha scelto come nuova sfida cinematografica l’adattamento del libro di Sandro Veronesi, “Il colibrì” (, vincitore del Premio Strega 2020, edito da La Nave di Teseo). Un film che vede Pierfrancesco Favino in una delle sue migliori interpretazioni. Ad impreziosire il tutto, nei titoli di cosa, una canzone inedita di Sergio Endrigo e Riccardo Sinigallia dal titolo “Caro amore lontanissimo” interpretata da Marco Mengoni. 

Tra commedia e dramma, realismo ed emozioni, quotidianità e conflitti generazionali, la storia procede secondo la forza dei ricordi, da un’epoca a un’altra, in un tempo liquido che va dai primi anni ‘70 fino a un futuro prossimo. Diversi piani temporali si mescolano dando vita  però ad un turbinio di emozioni, a volte, quasi confusionario. Nonostante questo, alla fine dei conti il  Colibrì rappresenta la storia della forza ancestrale della vita, della strenua lotta per resistere a ciò che talvolta sembra insostenibile, anche grazie alle potenti armi dell’illusione, della felicità e dell’allegria. 

La trama del film

È il racconto della vita di Marco Carrera, “il Colibrì”, una vita di coincidenze fatali, perdite e amori assoluti. La storia procede secondo la forza dei ricordi che permettono di saltare da un periodo a un altro, da un’epoca a un’altra, in un tempo liquido che va dai primi anni ‘70 fino a un futuro prossimo. È al mare che Marco conosce Luisa Lattes, una ragazzina bellissima e inconsueta. Un amore che mai verrà consumato e mai si spegnerà, per tutta la vita. La sua vita coniugale sarà un’altra, a Roma, insieme a Marina e alla figlia Adele. Marco tornerà a Firenze sbalzato via da un destino implacabile, che lo sottopone a prove durissime. A proteggerlo dagli urti più violenti troverà Daniele Carradori, lo psicoanalista di Marina, che insegnerà a Marco come accogliere i cambi di rotta più inaspettati. Il Colibrì è la storia della forza ancestrale della vita, della strenua lotta che facciamo tutti noi per resistere a ciò che talvolta sembra insostenibile. Anche con le potenti armi dell’illusione, della felicità e dell’allegria.

Il significato del “Colibrì”

Ma cosa c’è dietro il significato del colibrì e perchè Veronesi ha scelto come metafora questo tipo di uccello per raccontare tale storia?

Per comprenderlo meglio ecco una citazione tratta proprio del libro:

“Tu sei come un colibrì perché come il colibrì metti tutta la tua energia nel restare fermo. Settanta battiti d’ali al secondo per rimanere già dove sei. Riesci a fermarti nel mondo e nel tempo, riesci fermare il mondo è il tempo intorno a te, certe volte riesci addirittura anche a risalirlo, il tempo, e a ritrovare quello perduto, così come il colibrì è capace di volare all’indietro.”

E la storia di Marco Carrera è proprio questo, un continuo tentativo di rimanere fermo, impassibile davanti ai continui drammi che la vita pone lui davanti. Il risultato? Uno schiaffo emotivo continuo che difficilmente si riesce ad ammortizzare. Sarebbe stato bello avere il tempo di sentire, captare la poesia, ascoltare qualche silenzio in più per potersi commuove. 
Evidentemente le aspettative erano piuttosto alte e l’adattamento di un romanzo come quello di Veronesi non è stata una missione da poco.

È comunque fuori discussione che, le interpretazioni del cast con Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Bérénice Bejo, Nanni Moretti, Laura Morante, Sergio Albelli, Benedetta Porcaroli, Massimo Ceccherini, valgono sicuro la visione di questo film.

 

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