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I racconti di Parvana, un film per capire cosa vuol dire vivere in Afghanistan

I racconti di Parvana è la storia di una ragazza di 11 anni cresciuta sotto il regime talebano nella Kabul del 2001 che opprime la libertà delle donne.

Per capire quanto sta succedendo in Afghanistan in questi giorni con il ritorno al potere dei Talebani ci possono venire in aiuto opere letterarie ma anche cinematografiche: è questo il caso de I racconti di Parvana – The Breadwinner (The Breadwinner), conosciuto anche come Sotto il burqa, un film d’animazione del 2017 diretto da Nora Twomey. Basato sul romanzo Sotto il burqa di Deborah Ellis (che ha anche co-scritto la sceneggiatura assieme ad Anita Doron), è frutto di una co-produzione internazionale tra Canada, Irlanda e Lussemburgo ed è stato distribuito in tutto il mondo il 17 novembre 2017.

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Pellicola del 2012 diretta da Atiq Rahimi, “Come pietra paziente” racconta la storia di una donna in Afghanistan che prende coscienza della propria femminilità grazie a un processo di autoanalisi liberatoria

La trama

La protagonista, Parvana, è una ragazzina di 11 anni che vive a Kabul in un Afghanistan controllato dai talebani, con il padre Nurullah, la madre Fattema, sua sorella maggiore Soraya di 18 anni e suo fratello minore Zaki di 2. Un giorno suo padre viene ingiustamente arrestato dai soldati, dopo aver insultato e mentito al suo ex allievo e ora talebano Idrees, che lo ha denunciato come nemico dell’Islam.

La famiglia, rimasta senza una figura maschile, è destinata a morire di fame, ma Parvana, dopo aver provato a liberare Nurullah insieme alla madre, decide di farsi tagliare i capelli e vestirsi da ragazzo con gli abiti di suo fratello Sulayman in modo che possa lavorare e sostenere la sua famiglia, fingendosi così  suo cugino Aatish, prendendo l’attività del padre al mercato come venditore e/o lettore e scrittore di lettere. 

Durante gli eventi delle triste realtà che la circonda, Parvana trova conforto nel raccontare a chi le sta attorno, la storia di un ragazzo che viveva in un villaggio, che venne derubato da dei mostri, comandati da un demone chiamato il re elefante, dei semi della frutta e verdura del raccolto; nella storia il ragazzo iniziò a viaggiare per trovare un modo per sconfiggere l’elefante e salvare il suo popolo, continuando a essere inseguito da qualcosa di misterioso e minaccioso, quando trovò quindi un’anziana maga che gli consigliò di trovare tre cose: un oggetto che risplenda, uno che intrappola e uno che calma.

Il ragazzo trovò due di queste cose in uno specchio e in una rete quindi, giunto di fronte al demone, riesce a placarlo raccontandogli la tragica storia di Sulayman, il fratello di Parvana, che così supera a sua volta coraggiosamente la sua prova. Grazie a Razaq, che rischia la vita per lei, tira fuori dalla prigione il padre e può ritornare verso casa, dove anche il resto della famiglia, grazie a un altro atto coraggioso della madre, sta tornando dopo essere sfuggita alle prepotenze dei parenti.

I racconti di Parvana

I racconti di Parvana è un film d’animazione davvero intenso ma adatto per tutta la famiglia. La piccola protagonista ricorda la “Ragazza afgana” fotografata da Steve McCurry e si trova sospesa tra una realtà terribile e l’immaginazione che la porta a creare una favola meravigliosa.  Questa audace ragazzina mette a rischio la propria vita traendo forza proprio da quelle storie che il papà le raccontava per farle conoscere la cultura e la bellezza dell’Afghanistan. Visivamente stupefacente, poetico, delicato e davvero emozionante, è un piccolo grande gioiello da non perdere, che riassume meglio di tanti telegiornali cosa significa, non solo per le donne, fare i conti con il fondamentalismo di questo movimento.

 
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