Paolo Cognetti, celebre scrittore e vincitore del Premio Strega, si avventura in una nuova esperienza cinematografica con il film “Fiore Mio”, un film che ha scritto, diretto e interpretato personalmente.
Questo documentario, che sarà presentato in anteprima mondiale il 6 agosto in Piazza Grande alla 77esima edizione del Locarno Film Festival, rappresenta un’intima esplorazione del Monte Rosa attraverso paesaggi mozzafiato e incontri con chi ha trovato in questa montagna un vero e proprio “luogo del sentire”.
Fiore Mio
In “Fiore Mio”, Paolo Cognetti ci invita a un viaggio unico e personale, esplorando non solo la bellezza del Monte Rosa, ma anche il legame profondo tra uomo e natura, con una narrazione che promette di toccare le corde più intime dello spettatore.
Il film, inoltre, si inserisce in un contesto quanto mai attuale in cui il rapporto dell’uomo con la natura è sempre più centrale.
La pandemia ha spinto molti a riscoprire il valore della natura e la necessità di trovare spazi di introspezione lontano dal caos urbano.
Proprio come Cognetti nel suo viaggio sul Monte Rosa, anche noi siamo chiamati a riflettere sul nostro legame con l’ambiente che ci circonda.
La crisi climatica, inoltre, ci ricorda l’urgenza di proteggere questi luoghi incontaminati, facendo eco al messaggio del film: un invito a riconsiderare il nostro modo di vivere e a ritrovare un equilibrio con la natura.
Un viaggio personale e intimo
Dopo il successo de “Le otto montagne”, romanzo da cui è stato tratto un film premiato a Cannes, Cognetti torna a esplorare il suo legame profondo con la montagna.
Accompagnato dall’inseparabile cane Laki, lo scrittore ci conduce in un viaggio che, con il passare delle immagini, diventa un’esperienza introspettiva e mai scontata, centrata su uno dei temi più viscerali della sua poetica.
L’attesa anteprima di “Fiore Mio” a Locarno precede l’uscita del film nei cinema italiani, prevista per il 25, 26 e 27 novembre.
Prodotto da Samarcanda Film, Nexo Studios, Harald House e EDI Effetti Digitali Italiani, con il sostegno della Film Commission Vallée d’Aoste, il documentario promette di incantare gli spettatori con la bellezza naturale e l’intimità delle storie raccontate.
Una colonna sonora d’eccezione
La colonna sonora di “Fiore Mio” è un elemento fondamentale che arricchisce il documentario.
Vasco Brondi, amico fraterno di Cognetti, ha composto musiche originali per il film e ha scritto una nuova canzone, “Ascoltare gli alberi”, che chiuderà il documentario.
Inoltre, la traccia “Fiore mio”, che ha ispirato il titolo del film, è stata composta da Andrea Laszlo De Simone, vincitore del Premio César 2024 per la Migliore Musica Originale.
La Produzione e la distribuzione
“Fiore Mio” è il risultato di una collaborazione tra diverse realtà produttive, tra cui Samarcanda Film, Nexo Studios, Harald House e EDI Effetti Digitali Italiani.
Il progetto ha beneficiato del sostegno della Film Commission Vallée d’Aoste e ha visto la partecipazione di Montura e Jeep come partner tecnici, con SONY e L’Eubage a fornire servizi di produzione.
La distribuzione nelle sale sarà curata da Nexo Studios, in collaborazione con Radio DEEJAY e MYMovies.it.
Paolo Cognetti
Nato a Milano nel 1978, Paolo Cognetti ha esordito con alcune raccolte di racconti e ha pubblicato opere significative come “Il ragazzo selvatico” e “La felicità del lupo”.
Il suo romanzo “Le otto montagne” ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Strega 2017, ed è stato tradotto in oltre 40 Paesi.
Cognetti ha anche curato progetti multimediali come “Sogni di Grande Nord”, un documentario che segue le tracce di Christopher McCandless.