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Gabriele Salvatores compie 70 anni. Ecco i suoi film più belli

Premio Oscar nel 1992 con “Mediterraneo”, si tratta di uno degli autori italiani più famosi e apprezzati a livello nazionale e internazionale

Il regista e sceneggiatore italiano Gabriele Salvatores spegne oggi 70 candeline. Nato a Napoli ma milanese di adozione, è uno dei pochi autori italiani ad aver vinto nel 1992 la statuetta d’oro al miglior film in lingua straniera, grazie al film “Mediterraneo”. Per lui, che ha esordito nel 1983 con “Sogno di una notte d’estate”, sono tanti i titoli che hanno conquistato pubblico e critica. Ecco, a nostro avviso, i più memorabili. 

Turné

 

 
 
 
 
 
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Nel 1990 con Diego Abatantuono e Laura Morante esce “Turné” con il quale Salvatores ottiene la candidatura agli European Film Awards nella categoria “Giovani”. 

Mediterraneo

 

 
 
 
 
 
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L’anno successivo, nel 1991, arriva la consacrazione a livello internazionale con “Mediterraneo”. Il film gli vale la candidatura e poi la vittoria del Premio Oscar nel 1992 come miglior film straniero. Divenuto oramai un film cult, “Mediterraneo” narra l’avventura di un gruppo di soldati italiani lasciati su un’isoletta greca. 

Nirvana

Nel 1997 esce “Nirvana” che segna per Salvatores l’inizio di un periodo di sperimentazione narrativa. Il film diventa il maggiore successo commerciale del regista fino a quel momento nonché la pellicola italiana di fantascienza più premiata dal pubblico che varrà al regista, un premio Urania Argento alla carriera nel 2013.

Io non ho paura

 

 
 
 
 
 
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Nel 2003, dopo aver diretto “Denti” nel 2000 e “Amnesia” nel 2002, Salvatores torna in regia con “Io non ho paura”, tratto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti. Il film gli vale il “Gattopardo d’oro” – Premio Luchino Visconti. 

Quo vadis, baby?

 

 
 
 
 
 
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È del 2005 invece il film “Quo vadis, baby?”, la versione cinematografica dell’omonimo romanzo di Grazia Verasani ed il cui titolo è tratto da una battuta pronunciata da Marlon Brando nel film “Ultimo tango a Parigi” del 1972 diretto da Bernardo Bertolucci.

Educazione siberiana

Nel 2013 esce “Educazione siberiana” tratto dal romanzo omonimo di Nicolai Lilin. In questo film, Salvatores narra dell’importanza dei tatuaggi in una piccola comunità moldava dove due amici cresceranno in un contesto difficile cercando di superare i traumi della vita creandosi un futuro.

Tutto il mio folle amore

 

 
 
 
 
 
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Nel 2019, invece, esce “Tutto il mio folle amore”, un film ispirato al romanzo “Se ti abbraccio non aver paura” di Fulvio Ervas, con Diego Abatantuono, Claudio Santamaria e Valeria Golino come protagonisti. Il film racconta la storia vera di Andrea e Franco Antonello, padre e figlio autistico che hanno fatto un lungo viaggio in moto in Sudamerica. 

 

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