I versi di Ludovico Ariosto tratti dall’”Orlando Furioso” condensano una riflessione profonda e amara sulla natura umana, esplorando uno dei temi centrali del poema: la follia dell’amore e della perdita di sé. Ludovico Ariosto, attraverso il suo capolavoro, mette in scena un mondo dove i personaggi, pur essendo eroi e cavalieri straordinari, sono spesso in balia delle loro passioni e dei loro desideri, che li portano a compiere atti insensati e autodistruttivi. Questa frase, in particolare, è una denuncia chiara della perdita dell’identità e del controllo che spesso accompagna l’amore non corrisposto o ossessivo.
E quale è di pazzia segno più espresso che,
per altri voler, perder se stesso?”
Contesto dell’opera e dei versi di Ludovico Ariosto
L’”Orlando Furioso” è un poema cavalleresco e fantastico, pubblicato per la prima volta nel 1516 e poi rivisitato e ampliato fino alla versione definitiva del 1532. È un’opera che prosegue il racconto del “Orlando Innamorato” di Matteo Maria Boiardo, narrando le vicende dei paladini di Carlo Magno, impegnati in battaglie contro i Saraceni, ma anche e soprattutto in intricate storie di amori e gelosie. Uno dei temi principali del poema è la follia che l’amore può indurre nei cuori degli uomini, come dimostra il protagonista Orlando, il paladino più valoroso, che perde la ragione per l’amore non corrisposto verso Angelica.
I versi in esame esprimono chiaramente l’idea che perdere sé stessi per compiacere o inseguire un altro è il segno più chiaro di follia. La critica di Ariosto non si limita alla follia amorosa, ma si estende a ogni forma di alienazione dell’individuo che rinuncia alla propria identità, ai propri valori o alla propria ragione per inseguire un’illusione o un desiderio imposto da altri. In questo senso, il messaggio di Ariosto assume una valenza universale e senza tempo, parlando direttamente all’umanità di ogni epoca.
L’Alienazione dell’Individuo
Il concetto espresso da Ariosto riflette una delle tragedie più comuni e antiche dell’essere umano: l’alienazione di sé stessi. Nel contesto dell’”Orlando Furioso”, questa alienazione si manifesta principalmente attraverso l’amore. Orlando, un cavaliere invincibile e simbolo di forza e virtù, si trova a perdere la ragione e a compromettere la sua missione e i suoi valori per una passione che lo consuma e lo trasforma. Ludovico Ariosto, con il suo acume, ci mostra come la ragione possa essere oscurata dai sentimenti, portando l’uomo a perdere il controllo e a compiere azioni che vanno contro la propria natura e i propri interessi.
Questo messaggio è amplificato dalla struttura narrativa del poema, dove la linea tra il razionale e l’irrazionale è spesso sfumata. I personaggi agiscono sospinti da motivazioni che non sempre comprendono appieno, e le loro azioni sono guidate più dal desiderio che dalla ragione. Il mondo di Ariosto è un mondo di incertezze e contraddizioni, dove la realtà è spesso distorta dalle percezioni personali e dalle emozioni.
I versi di Ludovico Ariosto sono incredibilmente attuali, soprattutto in un’epoca come la nostra, in cui le persone sono costantemente spinte a conformarsi alle aspettative degli altri, spesso perdendo di vista chi sono veramente. La pressione sociale, i media e le dinamiche relazionali possono portare individui a sacrificare la propria identità per soddisfare i desideri altrui o per raggiungere un’ideale di felicità che, in realtà, non li rispecchia.
La frase “per altri voler, perder se stesso” può quindi essere vista come una critica all’omologazione e alla perdita di autenticità che caratterizzano molte relazioni moderne. Ludovico Ariosto ci invita a riflettere sull’importanza di mantenere la propria integrità e di non cedere alla tentazione di sacrificare i propri valori e la propria essenza per il volere di altri, siano essi persone amate, gruppi sociali o modelli imposti dalla società.
La follia come parte dell’umano
Nonostante il tono critico, Ludovico Ariosto non giudica severamente la follia dei suoi personaggi; piuttosto, la presenta come una parte ineludibile dell’esperienza umana. La follia di Orlando è tragica, ma anche profondamente umana. Ludovico Ariosto ci mostra che perdere sé stessi è un rischio sempre presente, un elemento intrinseco della condizione umana, soprattutto quando si tratta di amore e di passione.
L’opera di Ariosto è un invito a riconoscere la nostra vulnerabilità e a comprendere che la follia e la perdita di sé stessi, pur essendo segni di debolezza, sono anche una testimonianza della nostra umanità. Orlando, come tutti gli esseri umani, è fallibile; e nella sua follia troviamo un riflesso delle nostre stesse lotte interiori.
I versi di Ariosto sull’alienazione e la follia dell’amore rappresentano una riflessione senza tempo sulla natura umana. Essi ci ricordano l’importanza di restare fedeli a noi stessi, anche di fronte alle tentazioni più forti e ai sentimenti più travolgenti. Attraverso Orlando e la sua pazzia, Ariosto ci offre una lezione di umanità e di saggezza, invitandoci a riflettere su ciò che realmente significa vivere e amare senza perdere la propria essenza.