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I versi di Franco Battiato sul valore della dignità e dell’amore

Scopri l'importanza di tutelare la dignità umana grazie ad alcuni versi della canzone del 1988, "E ti vengo a cercare", di Franco Battiato.

Il tema della dignità è di grande attualità. Alcuni versi di una bellissima canzone di Franco Battiato ci offrono un messaggio di forte rilievo morale e sociale, a tutela della dignità umana. Il cantautore siciliano ci spinge a riflettere sulle “bassezze” dell’epoca che stiamo vivendo, in cui tutto ciò che emerge è sempre più banale, inutile, grottesco, superficiale, cattivo. In poche parole, un’era che mette in pericolo la dignità umana.

Questo secolo oramai alla fine.
Saturo di parassiti senza dignità.
Mi spinge solo ad essere migliore.
Con più volontà…

La citazione di Franco Battiato è tratta da E ti vengo a cercare, una delle canzoni più iconiche dell’artista visionario e poeta della musica italiana. La canzone fu pubblicata nel 1988 e fa parte dell’album Fisiognomica.

Non si può rinunciare alla propria dignità

La citazione di Franco Battiato va letta nel contesto della canzone da cui è tratta. In E ti vengo a cercare, il confronto e l’incontro con gli altri è l’anima del testo della canzone.

La dignità è qualcosa da salvaguardare anche se tutt’intorno sembra che tutto stia per andare verso il peggio. Anzi, l’oblio a cui si assiste diventa proprio la spinta per ritrovare sé stessi e diventare migliori, più evoluti, fedeli all’amore, paladini dei sani valori e dei costruttivi rapporti.

La ricerca spirituale è stata la base poetica, filosofica, esistenziale di Franco Battiato. E ti vengo a cercare è uno dei testi che meglio evidenzia il pensiero umano e spirituale del suo autore. Nella canzone l’amore e l’incontro sono gli elementi fondamentali per tutelare la dignità personale e sociale.

Il rispetto della dignità umana non ha prezzo

Quando si parla di dignità, facciamo riferimento come afferma l’enciclopedia Treccani  a:

La condizione di nobiltà ontologica e morale in cui l’uomo è posto dalla sua natura umana, e insieme il rispetto che per tale condizione gli è dovuto e che egli deve a sé stesso. La dignità piena e non graduabile di ogni essere umano (il suum di ciascuno), ossia il valore che ogni uomo possiede per il semplice fatto di essere uomo e di esistere è ciò che qualifica la persona, individuo unico e irripetibile. Il valore dell’esistenza individuale è dunque l’autentico fondamento della dignità umana.

Guardando ai versi di Franco Battiato il tema appare centrale. Il cantante siciliano ha scritto il testo alla fine del secolo scorso, lo afferma esplicitamente, già nel primo verso che stiamo analizzando. Colpisce però che la fine degli anni 2000, appaiono oggi un paradiso, rispetto all’epoca che stiamo vivendo.

Ecco perché vogliamo attualizzare il significato del verso “Questo secolo oramai alla fine”, leggendolo come la fine di un’era in cui tutto sembra arrivato al suo limite. La sensazione che si respira negli anni che stiamo vivendo, sembra che tutto sia destinato a finire da un momento all’altro. Non a caso, si parla più spesso di fine del mondo o di eventi che sembrano annunciare “l’arrivo al capolinea” da parte dell’umanità.

Una profonda crisi valoriale e culturale

La crisi dei valori che evidenzia Franco Battiato nei suoi versi, in realtà oggi è una crisi che riguarda tutti i settori della mondo intero, nessuno escluso. Una crisi che possiamo considerare sociale, economica, culturale, relazionale, ambientale. Tutto sembra essere arrivato al “game over”. Viviamo in un monco che anziché volersi aprire, guarda sempre di più alla chiusura. Si vive “sull’orlo di un crisi di nervi generalizzata, non sembra esserci pace, serenità, dialogo, incontro.

È momento in cui i vecchi paradigmi culturali e morali non hanno più senso o efficacia. Battiato ha percepito e anticipato,  un trend che evidentemente parte da lontano, dove il crollo ripetitivo dei sistemi di valori tradizionali e la perenne rivoluzione impressa dalle nuove tecnologie, anziché offrire una visione ottimistica dell’esistenza, dà invece la sensazione che il tempo storico stia giungendo al termine.

Tutto si evolve, cambia ad una velocità assurda, ad un ritmo non umano. Questo finisce per azzerare il concetto stesso del tempo. Si finisce inevitabilmente per annullarsi. Inseguire diventa la dimensione più sopportabile.

Le chimere che inducono ad abbracciare l’odio

L’espressione “Saturo di parassiti senza dignità” è una critica aspra verso quegli individui, o metaforicamente, quelle istituzioni e comportamenti, che si nutrono del lavoro e dell’energia degli altri senza offrire nulla di autentico o costruttivo.

Questi “parassiti” rappresentano la corruzione, l’ipocrisia e la mancanza di integrità. Finiscono per costruire falsi mondi, false notizie, falsi principi, false se filosofie che contaminano la dignità umana, guidando i valori umani verso il baratro.

I “parassiti” si nutrono delle paure, delle debolezze, delle fragilità di un’umanità che ha perso l’amorevole direzione. Il malvagio sembra essersi impossessato di ogni cosa, formando orde di umanità in corsa velocissima verso l’oscuro, in direzione senza fermate dell’odio. Frange di individui inseguono la sete di una giustizia che di divino sembra possedere sempre meno.

La prevaricazione sembra essere diventato il principio guida. L’essere “anti” uno stile di vita generalizzato, Non c’è nessuno spazio per il dialogo, solo “commenti” in cui poter inveire, attaccare, insultare, offendere il prossimo. La violenza verbale e fisica sembrano essere la normalità.

L’esplosione del male, la spinta per diventare migliori

Ma la reazione a cui invita Franco Battiato guarda decisamente nella direzione diversa, rispetto a dove sembra essere diretto il mondo. Il verso “Mi spinge solo ad essere migliore.”

Emerge l’idea che proprio il contrasto tra una realtà degradata e il proprio ideale interiore possa essere una spinta a trasformarsi. Piuttosto che soccombere al pessimismo, il soggetto trova in questo contesto negativo la motivazione per cercare un percorso di crescita e miglioramento personale, diventando un modello di resistenza e autenticità.

“E ti vengo a cercare”, che poi è il titolo della canzone poetica dei nostri versi, introduce una dimensione quasi spirituale o relazionale, un azione a muoversi, a reagire, ad esplorare per trovare il buono e il bello che la vita sa regalare.

Questa ricerca non è solo interiore ma rivolta anche all’esterno. Franco Battiato invita a riflettere che c’è sempre più bisogno di un incontro, in un panorama sociale, mondiale che invece tende a prediligere lo scontro.

Nei versi di Battiato c’è vera rivoluzione, c’è azione ad aprire il cuore e la mente all’esigenza di amare gli altri nessuno escluso, compreso la Terra che ci ospita e tutti glie sseri viventi che ci fanno compagnia e sono fondamentali per la vita umana.

Il filosofo cantante Imprime, nella parte finale dei versi esaminati, ad agire “Con più volontà”, ovvero a credere in sé stessi, senza lasciarsi guidare dalle folli e malefiche chimere responsabili di una corsa all’odio verso gli altri. Spinge ad avere fede, nel senso laico e spirituale del termine, a credere che l’amore è l’unica opportunità per stare bene e vivere meglio.

Il rispetto della dignità umana è l’antidoto alla fine della civiltà

Se contestualizziamo quanto su descritto al tema del rispetto della propria e altrui dignità, è necessario farsi portatori una connessione autentica che possa dare senso alla costruzione di una civiltà, di un mondo in cui l’armonia tra le persone possa essere la normalità.

Battiato nei suoi versi stimola a riscoprire i legami umani e spirituali più profondi, in opposizione alla superficialità e alla cattiveria del contesto in cui si vive. La tutela della dignità di qualsiasi persona o civiltà non può prescindere dal rispetto e dalla tolleranza del prossimo.

Una società che non mette al centro la dignità, come valore principe, è diretta in direzione dell’assoluta decadenza, ma al contempo per esortare ad una reazione personale a guardare ad un mondo migliore. L’idea è quella di non arrendersi di fronte al degrado, ma di farne una spinta per evolversi, cercando un senso più profondo e autentico nella vita.

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