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I dolci versi di Umberto Saba sui nostri ricordi più felici

Leggiamo questi dolci versi tratti dal "Canzoniere" di Umberto Saba contenuti nella poesia "Un ricordo" in cui rifiorisce la felice giovinezza.

Umberto Saba, con la sua poesia Un ricordo, ci consegna una delle più delicate e struggenti esplorazioni del sentimento amoroso nell’adolescenza, quando il confine tra amicizia e amore è ancora incerto, e il cuore scopre con dolore la complessità dei legami umani. I versi che qui prendiamo in esame appartengono alla sezione Casa e campagna del Canzoniere, raccolta in cui Saba, come spesso accade nella sua produzione, si affida a una scrittura semplice e diretta per raccontare sentimenti universali eppure profondamente personali.

Non dormo. Vedo una strada, un boschetto,
che sul mio cuore come un’ansia preme;
dove si andava, per star soli e insieme,
io e un altro ragazzetto.

Era la Pasqua; i riti lunghi e strani
dei vecchi. E se non mi volesse bene
pensavo e non venisse più domani?
E domani non venne. Fu un dolore,
uno spasimo fu verso la sera;
che un’amicizia (seppi poi) non era,
era quello un amore;

In questi versi, Saba compone un piccolo affresco dell’adolescenza, una stagione in cui i sentimenti sono assoluti, le emozioni si presentano con una violenza nuova e la paura del rifiuto può diventare una vera e propria angoscia esistenziale.

La memoria di un dolore e il ricordo dell’amore nei versi di Umberto Saba

Il componimento si apre con l’immagine dell’insonnia: Non dormo. Vedo una strada, un boschetto. Il poeta è adulto, eppure i ricordi della giovinezza gli si ripresentano nella veglia notturna, con la forza emotiva di allora. La strada e il boschetto sono luoghi fisici ma anche simbolici: rappresentano lo spazio in cui il poeta e l’amico si allontanavano dal mondo degli adulti per cercare un’intimità diversa, per stare soli e insieme. Questo luogo fuori dal tempo e dal controllo degli altri diventa il teatro di un legame che allora sembrava amicizia, ma che con il tempo si sarebbe rivelato amore.

L’occasione è quella della Pasqua, che porta con sé i riti lunghi e strani dei vecchi, un elemento che sottolinea la distanza tra il mondo degli adulti, con i suoi rituali incomprensibili, e quello dei ragazzi, tutto fatto di emozioni immediate e profonde. In questo contesto sospeso, il giovane protagonista sperimenta l’ansia della perdita: E se non mi volesse bene, pensavo, e non venisse più domani?

La scoperta dell’amore

Il dramma si compie quando il domani non arriva. L’attesa viene disillusa e l’assenza dell’amico si traduce in un dolore, uno spasimo che non è più quello di un semplice affetto spezzato, ma di qualcosa di più profondo, che allora il giovane Saba non seppe nominare, ma che da adulto riconosce per quello che era: un amore.

Questo riconoscimento tardivo è uno degli elementi più toccanti della poesia: la consapevolezza di un sentimento ignorato o non compreso nel momento in cui lo si viveva, ma che ha lasciato un segno così profondo da riaffiorare, intatto, nella memoria dell’età adulta. È il peso della nostalgia, di ciò che poteva essere e non è stato, ma anche la bellezza della scoperta di una verità su sé stessi.

Come in molte poesie del Canzoniere, anche in Un ricordo Saba attinge alla propria esperienza personale. La sua biografia è segnata da un rapporto complesso con le figure maschili, dall’assenza del padre al legame intenso con gli amici dell’adolescenza. Ma, come sempre accade nella grande poesia, il dato biografico diventa pretesto per una riflessione più ampia e universale. Chiunque, leggendo questi versi, può riconoscersi nella paura di essere abbandonato, nella violenza dei sentimenti adolescenziali, nella scoperta tardiva di un amore che allora non si era in grado di riconoscere.

Lo stile di Saba

Lo stile di Saba è, come spesso accade nella sua produzione, semplice, quasi prosastico, eppure di una precisione lirica straordinaria. I versi non cercano effetti ricercati, ma si affidano alla sincerità e alla chiarezza. È proprio questa linearità a dare forza alla poesia: ogni parola sembra scelta per il suo valore emotivo più che per quello estetico, in una continua tensione tra il passato e il presente, tra la memoria e il rimpianto.

Un ricordo è uno dei testi più intensi di Umberto Saba proprio per la sua capacità di raccontare, con parole essenziali e cariche di nostalgia, l’esperienza universale della perdita e della scoperta di sé. In pochi versi, il poeta ci restituisce il senso di smarrimento e di dolore di un amore infantile incompreso, che solo il tempo e la memoria riescono a illuminare nella sua verità più profonda. È una poesia sull’adolescenza, sull’amore, sulla solitudine e sul potere del ricordo, temi che attraversano tutta l’opera di Saba e che ancora oggi continuano a parlare al lettore con voce limpida e commossa.

E ora è tempo di leggere l’intera poesia:

Un ricordo

Non dormo. Vedo una strada, un boschetto,
che sul mio cuore come un’ansia preme;
dove si andava, per star soli e insieme,
io e un altro ragazzetto.

Era la Pasqua; i riti lunghi e strani
dei vecchi. E se non mi volesse bene
pensavo e non venisse piú domani?
E domani non venne. Fu un dolore,
uno spasimo fu verso la sera;
che un’amicizia (seppi poi) non era,
era quello un amore;

il primo; e quale e che felicità
n’ebbi, tra i colli e il mare di Trieste.
Ma perché non dormire, oggi, con queste
storie di, credo, quindici anni fa?

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