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Umberto Eco, le sue frasi più belle

Si ricorda oggi l'anniversario della scomparsa dello scrittore Umberto Eco. Per ricordarlo, abbiamo selezionato per voi alcune delle sue frasi più belle

MILANO – Sono già trascorsi tre anni dalla morte di Umberto Eco, personaggio di grandissimo spessore nel mondo accademico, autorevole studioso di semiotica ed eccellenza italiana. Brillante pubblicista e scrittore, è stato autore di numerosi saggi e di alcuni romanzi di grande successo, fra i quali spicca l nome della rosa (1980), giallo filosofico di ambientazione medievale. Per ricordarlo, ecco alcune delle sue frasi più belle.

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  • “La saggezza non sta nel distruggere gli idoli, sta nel non crearne mai.”

   

  • “Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.”

   

  • “Si deve smantellare la serietà degli avversari con il riso, e il riso avversare con la serietà.”

 

  • “Quando i veri nemici sono troppo forti, bisogna pur scegliere dei nemici più deboli.”

 

  • “Si nasce sempre sotto il segno sbagliato e stare al mondo in modo dignitoso vuol dire correggere giorno per giorno il proprio oroscopo.”

 

  • “Il cinema è un alto artificio che mira a costruire realtà alternative alla vita vera, che gli provvede solo il materiale grezzo.”

 

  • “La giustizia non è mossa dalla fretta… e quella di Dio ha secoli a disposizione.”

 

  • “Fare una tesi significa divertirsi e la tesi è come il maiale, non se ne butta via niente.”

 

  • “Il giornalista è uno storico del presente, ma non sempre i buoni libri di storia si scrivono in un giorno, spesse volte in un’ora, spesse volte in un minuto.”

 

  • “Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi, è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti.”

 

  • “Capire i linguaggi umani, imperfetti e capaci nello stesso tempo di realizzare quella suprema imperfezione che chiamiamo poesia, rappresenta l’unica conclusione di ogni ricerca della perfezione.”

 

  • “La filosofia è sempre una forma di alto dilettantismo, in cui qualcuno, per tanto che abbia letto, parla sempre di cose  su cui non si è preparato abbastanza.”

 

  • “La lettura è un’immortalità all’indietro.”

 

  • “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro.”

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