I versi di Ugo Foscolo sul coraggio che “rugge” in noi

9 Novembre 2024

Leggiamo i due versi finali del famosissimo sonetto di Ugo Foscolo, "Alla sera", che ricorda a tutti noi il coraggio che portiamo nel cuore.

I versi di Ugo Foscolo sul coraggio che rugge in noi

I due versi finali del sonetto “Alla sera” di Ugo Foscolo rappresentano il culmine di una profonda riflessione esistenziale e poetica. Il sonetto, uno dei più celebri del poeta italiano, esplora il tema della sera come metafora della pace interiore e del rifugio dalla tempesta emotiva e dai tormenti che agitano l’animo umano.

Foscolo, poeta tormentato e uomo inquieto, trova nella contemplazione della sera un momento di tregua dai conflitti interiori che lo perseguitano. Questi due versi finali sono un esempio perfetto della sua abilità di sintetizzare in poche parole una complessità di significati e di emozioni.

“e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch’entro mi rugge”

Il tramonto come momento rivelatore, per Ugo Foscolo

In questo sonetto, Foscolo utilizza la sera come simbolo della calma e della pace che sfugge nel resto della giornata. La sera rappresenta un momento di quiete, quando il caos e la frenesia del giorno si placano, portando con sé un senso di sollievo e di tregua. Guardando la “pace” della sera, il poeta sembra trovare un modo per fermare, almeno temporaneamente, il tormento che lo anima. La sera diventa, quindi, una sorta di rifugio, uno spazio sacro dove l’animo può riposare, anche solo per pochi istanti.

La pace della sera non è solo esteriore, rappresentata dal silenzio e dall’oscurità che calano sulla natura, ma anche interiore. Nella contemplazione della sera, Foscolo riesce a calmare il suo spirito, a sospendere temporaneamente il tumulto interiore che lo affligge. Questa esperienza di quiete temporanea è resa nei versi finali attraverso un’immagine molto potente: il “guerrier” che dorme, placato dalla visione della pace serale.

Il contrasto tra l’“spirto guerrier” e la pace della sera

Il cuore del significato dei due versi finali risiede nel contrasto tra la pace della sera e lo “spirto guerrier” che ruggisce dentro il poeta. Questo “spirto guerrier” è un’immagine complessa, che riflette l’inquietudine e la lotta interiore di Foscolo. Da un lato, si può interpretare come il simbolo di una natura combattiva e ribelle, incline alla passione e al conflitto. Dall’altro lato, rappresenta il tormento esistenziale e il dolore che Foscolo prova di fronte alla fragilità dell’esistenza e alla morte.

L’aggettivo “guerrier” evoca la figura di un guerriero, qualcuno costantemente in battaglia, incapace di trovare pace o soddisfazione durature. Questo spirito combattivo rappresenta l’energia vitale di Foscolo, ma anche la sua incapacità di rassegnarsi alla banalità della vita. La sua natura è, infatti, segnata dal desiderio di trascendere l’ordinario e di confrontarsi con le domande fondamentali sull’esistenza, sull’amore e sulla morte. Tuttavia, la pace della sera è così potente che persino questo spirito guerriero trova temporaneamente riposo, come se il manto serale avesse il potere di calmare anche gli animi più inquieti.

La ricerca di un equilibrio interiore

I due versi finali possono anche essere interpretati come un desiderio di equilibrio tra le passioni umane e la serenità. Foscolo è consapevole della sua natura passionale e turbolenta, eppure sembra desiderare uno stato di quiete. La sera gli offre un assaggio di questo stato ideale, anche se è solo momentaneo. Il suo spirito guerriero “dorme” ma non si spegne del tutto; si tratta di un riposo temporaneo, e Foscolo ne è consapevole. In questo senso, il sonetto riflette il dualismo tra l’irrequietezza dell’anima e la ricerca di una pace che sembra sempre sfuggente.

Il tema della sera come tregua

La pace che Foscolo percepisce nella sera è anche un rimando alla morte, vista non tanto come una fine tragica e definitiva, ma come una tregua finale dai dolori e dalle inquietudini della vita. La sera diventa simbolo di quel “nulla eterno” che Foscolo spesso evoca nelle sue opere, un luogo di riposo per l’anima stanca e travagliata. Ma non lasciamoci ingannare, se all’inizio la similitudine tra la sera e la morte è patente, alla fine del sonetto capiamo che è la sera stessa a far capire a Ugo Foscolo che dentro sé ha il coraggio necessario per poter continuare a vivere, allontanando il pensiero della morte.

Il  sonetto “Alla sera” incarna molte delle caratteristiche tipiche di questo movimento letterario. La figura di Foscolo è spesso caratterizzata dall’inquietudine interiore e da un senso di isolamento. In questo sonetto, Foscolo si presenta come un’anima travagliata, destinata a combattere battaglie interiori, ma capace di trovare momentanei attimi di pace nella contemplazione della natura. Questa visione rispecchia l’idea romantica del poeta come figura tragica, in lotta contro la realtà ma capace di elevarsi al di sopra di essa attraverso l’immaginazione e la riflessione.

La sua sensibilità verso la natura come rifugio e la sua visione della morte come riposo fanno di Foscolo un antesignano della poesia romantica italiana, un poeta che trova nel contatto con l’universo naturale un riflesso delle proprie emozioni e delle proprie angosce esistenziali. La sua opera è, in questo senso, un dialogo costante con la natura e con il proprio io interiore, in cui la contemplazione del mondo esterno diventa specchio delle proprie emozioni.

Il sonetto “Alla sera” è uno dei capolavori della poesia italiana, e i suoi versi finali sono ancora oggi apprezzati per la loro profondità e intensità emotiva. Foscolo riesce a condensare in poche parole il tormento di un’intera esistenza e a trasmettere al lettore un senso di malinconia e di ricerca di pace che risuona ancora oggi.

La sua riflessione sulla sera come momento di tregua e sulla possibilità di calmare, anche solo temporaneamente, il proprio “spirto guerrier”, è un tema che tocca corde profonde nell’animo umano. In un mondo che ci sottopone a continue pressioni e in cui spesso siamo costretti a combattere le nostre battaglie interiori, la ricerca di un momento di pace diventa una necessità universale. I versi di Foscolo ci ricordano che, nonostante i conflitti e le inquietudini, esistono momenti in cui possiamo trovare rifugio nella contemplazione e nella serenità, lasciando che il nostro spirito tormentato trovi un po’ di sollievo.

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