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Non ti muovere, le frasi d’amore e di violenza nel libro della Mazzantini

Per festeggiare il compleanno di Margaret Mazzantini, noi vi riportiamo le sue frasi più belle tratte dal libro "Non ti muovere"

Non ti muovere è il libro con cui nel 2002 Margaret Mazzantini ha vinto il Premio Strega, da cui è stato tratto l’omonimo film di Sergio Castellitto. È una storia molto cruda e tormentata, fatta di violenza, ma anche d’amore, che fa sorgere certe domande e dei dubbi riguardo all’animo umano. Ecco le frasi più belle di Non ti muovere

 

Non ti muovere, le frasi più belle

Cosa vuol dire amare, figlia mia? Tu lo sai? Amare per me fu tenere il respiro di Italia nelle braccia e accorgermi che ogni altro rumore si era spento. Sono un medico, so riconoscere le pulsazioni del mio cuore, sempre, anche quando non voglio. Te lo giuro, Angela, era di Italia il cuore che batteva dentro di me.”

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Chi ti ama c’è sempre, Angela, c’è prima di conoscerti, c’è prima di te.

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Perché la vita si riduce a così poco? E dov’è la clemenza? Dov’è il rumore del cuore di mia madre? Dov’è il rumore di tutti i cuori che ho amato?

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Il coraggio, Angela, appartiene agli amori nuovi, gli amori vecchi sono sempre un po’ vili.

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La vita è una carta adesiva piuttosto ingannevole, la colla sembra resistente, sembra che debbano resistere molte cose. Poi la srotoli, e ti accorgi che manca un sacco di roba, restano giusto quattro stronzate.”

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Non è sano che il tempo trascorra così. Non per noi. Non siamo amici, né lo saremo mai. Siamo stati amanti ancora prima di conoscerci. Ci siamo scambiati la carne forsennatamente. E ora è così strana questa cortesia che è scesa tra noi. La guardo e mi chiedo che c’entriamo io e lei con queste acque morte. Non può finire così, senza un grido, senza niente. Se un demonio deve caderci addosso, che ci bruci. Non possiamo finire in questa terra di mezzo.

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Mi sollevo, cerco i suoi occhi. E ora una sua mano si stacca da terra, si avvicina al mio viso e lo carezza. E quando quella mano fredda, come la pietra dov’era posata, si ferma sulla mia guancia, io so che la amo. La amo, figlia mia, come non ho mai amato nessuno. La amo come un mendicante, come un lupo, come un ramo d’ortica. La amo come un taglio nel vetro. La amo perché non amo che lei, le sue ossa, il suo odore di povera.

Non ti muovere – Margaret Mazzantini

 

Una giornata di pioggia, uno stop non rispettato, una ragazza di quindici anni che frena, scivola e cade dal motorino. Una corsa in ambulanza verso l’ospedale. Lo stesso in cui il padre lavora come chirurgo. Immobile nella sua casacca verde, mentre un collega opera sua figlia, Timoteo rimane in attesa. E, nel terrore dell’evento estremo, racconta, getta la sua maschera di fermezza e cinismo, di padre e marito modello, per svelare un’immagine di sé straniata e violenta.

Parla a sua figlia Angela, parla a se stesso nel silenzio che lo circonda. Rivela alla figlia un segreto doloroso, una sua storia d’amore squallida eppure potente e viscerale con una donna derelitta. Nella speranza di poter barattare le parole con il silenzio del coma, la morte con la vita. Caso letterario internazionale, Non ti muovere racconta il viaggio di un uomo dentro una donna, di un uomo dentro le donne; ma anche il viaggio di una figlia verso un padre disintegrato dal dolore.

Il film tratto dal libro 

“Non ti muovere” è diventato anche un film del 2004 diretto da Sergio Castellitto tratto dal romanzo omonimo di Margaret Mazzantini (moglie di Castellitto). La pellicola è interpretata dallo stesso Castellitto, Penélope Cruz e Claudia Gerini. Il film ha ottenuto 5 candidature, vinto 2 David di Donatello ed è stato presentato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2004.

 

 

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