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I versi di Nazim Hikmet sulla vita che sempre ricomincia

Leggiamo questi versi di Nazim Hikmet che celebrano la vita nel suo essere perpetuamente nascitura, nata, morente, morta, e da capo, ricomincia.

I versi di Nazim Hikmet scitti a Mosca nel 1958 e tratti da una poesia contenuta in “Poesie d’amore” evocano un’immagine potente e universale del ciclo della vita, un incessante moto di nascita e morte che coinvolge ogni essere vivente e ogni elemento dell’universo. L’intreccio di parole semplici ma cariche di significato – “albero, stella, uomo, virus” – suggerisce un’unità profonda tra il microcosmo e il macrocosmo, tra l’infinitamente piccolo e l’immensamente grande.

E muore e nasce a tutta forza
albero stella uomo
virus eccetera eccetera

un tumulto uno strepito
speranza malinconia
nostalgia
e nasce e muore
a tutto vapore.

Hikmet, poeta turco del Novecento noto per il suo impegno politico e la sua sensibilità umana, in questi versi sintetizza il dinamismo dell’esistenza. L’uso dell’espressione “a tutta forza” e “a tutto vapore” richiama l’idea di un moto incessante, quasi frenetico, che non conosce tregua. La vita e la morte non sono separate da confini netti, ma si susseguono e si sovrappongono in un continuo divenire.

L’universo nei versi di Nazim Hikmet: tra scienza e poesia

L’inclusione di elementi come “virus” accanto a “albero” e “stella” indica come Hikmet abbia una visione totalizzante dell’esistenza. Non vi è gerarchia tra le forme di vita e tra gli elementi naturali: tutto è parte di un unico meccanismo, regolato dalla stessa legge di nascita e morte. Questo concetto riecheggia teorie scientifiche moderne, come quelle dell’astrofisica e della biologia evolutiva, che sottolineano come gli stessi atomi che compongono il nostro corpo siano nati dalle esplosioni delle stelle. Il poeta, dunque, diventa un interprete della realtà non solo dal punto di vista emotivo, ma anche da quello filosofico e quasi scientifico.

Il cuore pulsante di questi versi è l’emozione. Hikmet non si limita a descrivere il ciclo naturale della vita, ma lo carica di sentimenti contrastanti: speranza, malinconia, nostalgia. Sono emozioni che chiunque abbia vissuto momenti di trasformazione e cambiamento conosce bene. La speranza nasce dall’idea che la vita continui, che la morte sia solo una fase transitoria, mentre la malinconia e la nostalgia derivano dalla consapevolezza della perdita, della fine inevitabile.

Questa fusione di emozioni diverse crea un’immagine vibrante dell’esistenza: la vita non è mai solo gioia o solo tristezza, ma un intreccio complesso di sentimenti che si sovrappongono e si confondono. In questo senso, Hikmet si fa portavoce di una visione profondamente umana e universale, nella quale ogni esperienza è parte di un tutto più grande.

Il tempo e la velocità dell’esistenza

L’uso di espressioni come “a tutto vapore” e “a tutta forza” suggerisce un’idea di rapidità, di un flusso inarrestabile. Questo ritmo incalzante sembra riflettere la percezione moderna del tempo: il mondo si muove velocemente, le trasformazioni avvengono senza sosta e l’essere umano è trascinato da questo fiume impetuoso. È un concetto che richiama anche la poetica futurista e il loro entusiasmo per la velocità, ma in Hikmet non vi è esaltazione: c’è piuttosto una consapevolezza lucida, un’accettazione del ritmo incessante della vita.

La poetica di Hikmet: un ponte tra individuale e collettivo

Questi versi riflettono un tratto distintivo della poetica di Hikmet: la sua capacità di unire l’individuale e il collettivo. Pur parlando di emozioni personali, il poeta si riferisce a una realtà universale, che coinvolge ogni essere vivente. Questo lo avvicina alla tradizione della poesia epica, nella quale l’esperienza del singolo diventa emblematica di quella dell’umanità intera.

Il riferimento a elementi naturali e cosmici è un altro aspetto fondamentale della sua poetica. Hikmet non si limita a descrivere sentimenti interiori, ma li proietta su uno sfondo vastissimo, che comprende la natura, l’universo e persino il mondo microscopico dei virus. È un modo per ribadire che ogni esistenza, per quanto piccola o grande, è parte di un disegno più ampio.

I versi di Nazim Hikmet, con la loro potenza evocativa, ci ricordano la natura ciclica e dinamica dell’esistenza. Attraverso immagini semplici ma universali, il poeta ci conduce in un viaggio che attraversa la vita e la morte, la speranza e la malinconia, il micro e il macrocosmo. La sua poesia diventa così un inno alla vita, intesa non come qualcosa di statico, ma come un tumulto incessante di emozioni, trasformazioni e rinascite. Hikmet ci invita ad accettare questo flusso, a riconoscerci parte di esso e a vivere con consapevolezza ogni istante del nostro cammino.

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