Marina Cvetaeva, una delle voci più potenti e intense della poesia russa del XX secolo, ha saputo esprimere con straordinaria sensibilità e profondità le contraddizioni dell’esistenza umana. Nei versi tratti dalla raccolta “L’amore è arco teso” Marina Cvetaeva cattura con poche parole l’essenza stessa della vita, fatta di illusioni, sorprese e una vitalità irrefrenabile che sfugge a ogni tentativo di controllo o comprensione totale.
“In modo inimitabile la vita sa mentire:
al di là di attese e smentite…
Ma dal tremito di tutte le vene
lo puoi capire: è viva!”
Marina Cvetaeva e il cuore che smaschera le menzogne
Marina Cvetaeva apre i suoi versi con un’affermazione provocatoria: “In modo inimitabile la vita sa mentire.” Questa frase ci introduce immediatamente nel cuore della poetica dell’autrice, in cui la vita non è una semplice sequenza di eventi oggettivi, ma un’entità capace di ingannare, di creare illusioni e di mascherare la realtà con apparenze ingannevoli. La vita, nella visione di Cvetaeva, è maestra di finzioni, e proprio in questo suo mentire risiede una parte della sua bellezza.
La menzogna della vita non è solo negativa; non è solo una fonte di delusione o amarezza. Piuttosto, rappresenta quella capacità dell’esistenza di sorprenderti, di sconvolgere i piani, di smentire le aspettative. La vita mente in modo inimitabile perché non segue un copione prestabilito; essa è imprevedibile e, in questa sua imprevedibilità, trova la sua autentica espressione.
Cvetaeva continua descrivendo come la vita superi “attese e smentite”. Le attese rappresentano ciò che desideriamo, i piani che facciamo, le speranze che nutriamo. Le smentite, d’altro canto, sono i colpi di realtà, i momenti in cui ciò che ci aspettavamo non si realizza, o si realizza in modi completamente diversi da quelli previsti. La vita si muove in un campo di tensione tra queste due forze, tra ciò che attendiamo e ciò che smentisce le nostre attese.
Questo movimento tra attese e smentite non è necessariamente negativo. Al contrario, è proprio ciò che rende la vita vibrante e dinamica. Marina Cvetaeva ci invita a non vedere queste smentite come semplici fallimenti, ma come parte di un gioco più grande, un gioco in cui la vita stessa è protagonista e artefice di colpi di scena inaspettati.
Il tremito delle vene: segno di vita
Il verso conclusivo, “Ma dal tremito di tutte le vene / lo puoi capire: è viva!” è un richiamo potente alla consapevolezza del vivere. Nonostante tutte le menzogne e le smentite, nonostante le illusioni che la vita può creare, c’è un segnale inequivocabile della sua presenza: il tremito delle vene, la vibrazione sottile e costante che ci ricorda che, nonostante tutto, siamo vivi. Marina Cvetaeva, con questa immagine, restituisce alla vita una dimensione fisica e concreta, che va oltre le astrazioni e le teorie.
Il tremito delle vene rappresenta l’irriducibilità della vita, la sua capacità di persistere anche quando tutto sembra incerto o ingannevole. È un segno di vitalità che non può essere ignorato, un richiamo alla consapevolezza del presente e alla necessità di sentire, di vivere pienamente, al di là di ogni menzogna o delusione.
I versi di Marina Cvetaeva ci offrono una lezione preziosa: accettare la vita con tutte le sue contraddizioni, le sue menzogne e le sue incertezze. La vita non è qualcosa che possiamo dominare o comprendere pienamente; essa è un insieme di illusioni e realtà che si intrecciano, si smentiscono e si rincorrono senza sosta. È nell’accettazione di questa complessità che possiamo trovare la vera vitalità dell’esistenza.
Marina Cvetaeva ci invita a non fuggire dalle illusioni o dalle smentite, ma a viverle come parte integrante del nostro percorso. La vita, con il suo modo inimitabile di mentire, ci offre costantemente nuove prospettive, ci sfida a rivedere le nostre convinzioni, ci spinge a sentire il tremito delle vene e a riconoscere, nonostante tutto, la presenza vibrante della sua essenza.
In un mondo che spesso cerca la certezza e la verità assoluta, Marina Cvetaeva ci ricorda la bellezza dell’imperfezione e dell’imprevisto. La vita, con le sue menzogne e i suoi tremiti, è un continuo invito a sperimentare, a sentire, a vivere senza paura delle illusioni. È un percorso fatto di attese e smentite, ma anche di una vitalità innegabile che pulsa sotto ogni esperienza, ogni delusione e ogni nuova speranza. La vita, in fondo, è viva proprio perché sa mentire, sorprendendo e superando ogni nostro tentativo di definirla completamente.