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I versi di Marina Cvetaeva sui cambiamenti della vita

Leggiamo questi versi di Marina Cvetaeva tratti dalla poesia "Indizi Terrestri" in cui la poetessa mette in versi i cambiamenti delle nostre vite.

I versi di Marina Cvetaeva contenuti nella poesia Indizi terrestri, tratta dalla raccolta Lโ€™amore รจ arco teso, sono tra i piรน intimi e struggenti del canone della poetessa russa. Si tratta di parole scelte con precisione chirurgica e caricate di emozioni profonde, in grado di evocare con pochi tocchi un ritratto umano, poetico e spirituale. Ecco i versi:

Cosรฌ, nella vita, tra fatiche quotidiane
e amori di una notte, scorderai lโ€™amica
coraggiosa, il suono
dei suoi fraterni versi.

Lโ€™amaro dono della sua durezza,
la timidezza, maschera del fuoco,
e quello spasmo, scossa senza fili,
che ha il nome di: lontano!

Marina Cvetaeva e l’impermanenza della vita

Questi versi sembrano assumere la forma di un testamento, un congedo lucido e doloroso. Marina Cvetaeva si rivolge a un โ€œtuโ€ che appare distante e distratto, immerso nella trama della vita quotidiana, incapace โ€” o forse non disposto โ€” a conservare la memoria di chi le รจ stata vicina, dellโ€™โ€œamica coraggiosaโ€. Questo appellativo si rivela fondamentale: lโ€™amica non รจ una figura passiva, non รจ solo affetto, ma รจ presenza forte, testimone poetica e spirituale. La parola โ€œcoraggiosaโ€ indica una resistenza interiore, unโ€™identitร  consapevole che ha osato vivere e scrivere senza compromessi.

Il verbo โ€œscorderaiโ€ non รจ semplicemente unโ€™indicazione del futuro, ma una profezia malinconica: la poesia prevede lโ€™oblio, la dimenticanza da parte di chi, assorbito dalle โ€œfatiche quotidiane e amori di una notteโ€, lascia scivolare via la profonditร  per abbandonarsi al contingente. Lโ€™โ€œamicaโ€ rappresenta allora la poesia stessa, o forse la poetessa in prima persona, che intuisce il destino di marginalitร  della propria voce.

Il suono dei versi come legame fraterno

La terza riga โ€” โ€œil suono / dei suoi fraterni versiโ€ โ€” esprime con straordinaria delicatezza la natura del legame tra poeta e lettore. Non si tratta solo di versi, ma di versi fraterni, e il suono ha un valore evocativo: รจ ciรฒ che resta, ciรฒ che vibra anche quando tutto il resto รจ dimenticato. La poesia รจ ponte, รจ comunione, รจ memoria vivente. Tuttavia, anche questo ponte rischia di essere interrotto: lo si dimentica, lo si cancella con il rumore del quotidiano.

La parola โ€œfraternoโ€ porta con sรฉ unโ€™etica della relazione: la poesia di Cvetaeva non รจ distante nรฉ superiore, ma nasce da unโ€™offerta esistenziale, da una condivisione radicale del dolore e della bellezza, da un bisogno di reciprocitร .

La seconda strofa si apre con unโ€™espressione ambivalente: โ€œLโ€™amaro dono della sua durezzaโ€. Qui Cvetaeva introduce una riflessione sul proprio carattere e sulla propria poetica. La durezza non รจ un difetto, ma un dono โ€” anche se amaro โ€” che nasce dalla veritร , dalla sinceritร  estrema, dalla volontร  di non indulgere a falsi sorrisi o a compiacenze. Questa durezza รจ dono perchรฉ รจ onestร , eppure รจ amaro perchรฉ allontana, perchรฉ il mondo tende a preferire ciรฒ che รจ morbido, accomodante, facilmente consumabile.

A questa durezza si accompagna โ€œla timidezza, maschera del fuocoโ€: unโ€™immagine potentissima. La timidezza non รจ ciรฒ che appare, ma una copertura, un velo. Sotto cโ€™รจ il fuoco: la passione, il desiderio, il dolore, lโ€™urgenza della parola. Cvetaeva si descrive come un essere in fiamme che si traveste da cenere. Questa immagine รจ profondamente poetica ma anche profondamente umana: quanti di noi, dietro lโ€™apparente ritrosia, nascondono vulcani di emozioni e pensieri?

Il verso finale โ€” โ€œe quello spasmo, scossa senza fili, / che ha il nome di: lontano!โ€ โ€” รจ forse il culmine emotivo del testo. โ€œSpasmoโ€ รจ parola del corpo, รจ scossa involontaria, รจ qualcosa che interrompe, che vibra. รˆ assenza che si sente come presenza dolorosa, come mancanza che attraversa il corpo. La โ€œscossa senza filiโ€ sembra anticipare immagini moderne, quasi elettriche, dove la comunicazione avviene senza contatto ma รจ ugualmente potente.

Quel โ€œlontano!โ€ finale, con il punto esclamativo isolato, รจ parola conclusiva e vertiginosa. รˆ luogo dellโ€™assenza, ma anche dellโ€™aspirazione. รˆ la distanza fisica ed emotiva, ma anche la dimensione in cui la poesia vive: fuori dal tempo e fuori dallo spazio, nello scarto tra ciรฒ che รจ e ciรฒ che non puรฒ piรน essere. La lontananza รจ anche ciรฒ che resta quando tutto il resto รจ svanito.

Marina Cvetaeva ha spesso elaborato nella sua scrittura una poetica della separazione. La sua vita fu segnata da emigrazioni, lutti, esili, incomprensioni. In questi versi lโ€™amarezza non cancella la dignitร : anzi, la poetessa rivendica il valore della propria voce, pur consapevole della sua dimenticanza futura. รˆ un grido sommesso, ma inconfondibile.

Lโ€™โ€œamica coraggiosaโ€ รจ un simbolo della poesia stessa: una forza luminosa, autentica, talvolta aspra, che non chiede riconoscimenti immediati, ma che continua a parlare anche da lontano, anche da dimenticata.

I versi di Indizi terrestri sono un testamento di consapevolezza e di fuoco, un lascito che Marina Cvetaeva ci affida con la forza e la vulnerabilitร  che solo i grandi poeti sanno coniugare. Leggere questa poesia oggi significa ritrovare โ€œil suono dei suoi fraterni versiโ€, riconoscere โ€œil dono della sua durezzaโ€, e accogliere quella scossa che ha nome โ€œlontanoโ€ come un richiamo alla memoria, alla profonditร , alla veritร  del sentire. E significa, soprattutto, non dimenticare.

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