Una frase di Lucio Dalla sul valore della poesia nella vita

20 Marzo 2025

Leggiamo assieme questa citazione di Lucio Dalla in cui si menziona la poesia e la sua genesi individuale per poi diventare bene collettivo e sociale.

Una frase di Lucio dalla sul valore della poesia nella vita

Lucio Dalla è stato uno degli artisti più innovativi e originali della musica italiana. Cantautore, compositore e musicista poliedrico, ha lasciato un segno indelebile nella cultura musicale del nostro paese grazie alla sua capacità di mescolare generi, emozioni e linguaggi diversi. La sua visione della poesia e della canzone d’autore, come emerge nella citazione tratta dal libro E ricomincia il canto, riflette una concezione profonda e sfaccettata dell’arte, che supera la semplice scrittura del testo per abbracciare una dimensione più ampia, dove musica e parole si fondono in un equilibrio perfetto.

«La poesia secondo me è ricerca. Il messaggio sta proprio all’interno. Credo nella poesia civile più che nella poesia individuale, però il momento poetico è un momento secondo me individuale. C’è da dire che nella canzone, o nella canzone d’autore, diciamo, la poesia non sta solo nel testo. Ecco perché io non scrivo testi per me ma li scrivo con Roversi, che è un poeta. Perché credo che il risultato poetico sia l’equilibrio poetico che c’è fra il testo e la musica. Cosa che contesto abbastanza allegramente e senza polemiche alla figura un po’ così… endemica del cantautore.»

Lucio Dalla, un cantautore dalla formazione letteraria

Per Dalla, la poesia è prima di tutto una ricerca, un’indagine che va oltre la superficie delle parole per scoprire il messaggio più profondo, quello che sta “all’interno”. Questa idea della poesia come esplorazione richiama la funzione della musica stessa, che non si limita a intrattenere ma cerca di toccare corde intime e universali nell’animo umano.

Dalla distingue tra due forme di poesia:

La poesia civile, che ha un valore collettivo, sociale, politico, e che si fa portavoce di un sentire comune.
La poesia individuale, che invece nasce da un momento intimo e personale.
Pur dichiarandosi più incline alla prima, riconosce che il momento poetico è sempre individuale. È un attimo di ispirazione irripetibile, che scaturisce dal vissuto e dalla sensibilità del singolo artista. Questo paradosso – una poesia che nasce nell’intimità ma si rivolge alla collettività – è il cuore della sua produzione musicale, in cui storie personali e immaginari collettivi si intrecciano continuamente.

L’equilibrio tra testo e musica: oltre la figura del cantautore

Uno degli aspetti più interessanti della riflessione di Dalla riguarda la canzone d’autore. Egli afferma con chiarezza che nella musica la poesia non risiede esclusivamente nel testo, ma è il risultato di un equilibrio tra parole e melodia.

Questa affermazione mette in discussione la figura tradizionale del cantautore, spesso visto come un poeta che si accompagna con uno strumento. Dalla contesta questa visione “endemica” – cioè radicata e quasi automatica – secondo cui un buon cantautore debba scrivere autonomamente i propri testi e poi metterli in musica. Per lui, invece, la canzone è un’arte composita, che nasce dal dialogo tra testo e suono, tra parole e armonia.

Per questo motivo, egli sceglie di collaborare con Roberto Roversi, poeta e intellettuale, per la scrittura dei suoi testi. Questa decisione dimostra il suo rispetto per la parola scritta e la consapevolezza che la poesia, quando è accompagnata dalla musica, assume una forma diversa e necessita di una cura particolare. Non è sufficiente scrivere belle parole: occorre far sì che esse si sposino perfettamente con la melodia.

Dalla e Roversi: un sodalizio poetico-musicale

La collaborazione con Roversi rappresenta un momento fondamentale nella carriera di Lucio Dalla. I tre album realizzati insieme – Il giorno aveva cinque teste (1973), Anidride solforosa (1975) e Automobili (1976) – sono esempi di come la canzone possa diventare veicolo di poesia civile, affrontando tematiche sociali e politiche attraverso testi raffinati e profondi.

Roversi, con la sua sensibilità poetica, offre a Dalla testi complessi e densi di significato, che il musicista trasforma in brani capaci di emozionare e far riflettere. Questa sinergia tra parole e note dimostra che la poesia in musica non può essere solo un esercizio di scrittura: deve nascere da un confronto tra sensibilità diverse, dove la parola e il suono si completano a vicenda.

L’intuizione di Dalla sull’importanza dell’equilibrio tra testo e musica è una lezione fondamentale per la canzone d’autore contemporanea. Il suo approccio alla scrittura e alla composizione dimostra che la musica non è solo un supporto per le parole, ma un linguaggio espressivo altrettanto potente.

Dalla ha saputo coniugare la profondità dei testi con la ricchezza musicale, creando brani che ancora oggi risuonano nell’immaginario collettivo. Canzoni come L’anno che verrà, Com’è profondo il mare e Futura sono esempi perfetti di questa sintesi poetico-musicale, in cui ogni parola è scelta con cura per adattarsi alla melodia e amplificarne il significato.

La canzone come arte totale, per Lucio Dalla

Lucio Dalla ci insegna che la canzone d’autore è un’arte complessa, in cui testo e musica devono dialogare senza che uno prevalga sull’altro. La sua critica alla figura tradizionale del cantautore non è un rifiuto della poesia nella musica, ma anzi una sua valorizzazione: la vera bellezza di una canzone sta nel suo equilibrio poetico, nell’armonia tra parole e note.

Grazie alla sua visione, Dalla ha ampliato i confini della canzone italiana, dimostrando che la musica può essere non solo intrattenimento, ma anche ricerca poetica, espressione individuale e riflessione collettiva. La sua eredità artistica continua a ispirare generazioni di musicisti e ascoltatori, ricordandoci che la vera poesia, come diceva lui stesso, sta sempre “all’interno”.

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