Sei qui: Home » Frasi » “E il naufragar m’è dolce in questo mare” di Giacomo Leopardi

“E il naufragar m’è dolce in questo mare” di Giacomo Leopardi

Nasceva il 29 giugno 1798 il poeta Giacomo Leopardi, autore di alcuni fra i versi più belli che siano mai stati scritti

Nasceva il 29 giugno 1798 il poeta di Recanati Giacomo Leopardi. Per rendere omaggio al poeta più amato da generazioni di studenti, iniziamo oggi con uno dei versi più belli che siano mai stati scritti: “E il naufragar m’è dolce in questo mare”. Si tratta dell’ultimo verso della poesia “L’infinito”, che quest’anno compie 201 anni. Non si tratta solo di una bellissima poesia, ma ritrae perfettamente uno stato d’animo dell’Uomo.

"L'infinito" di Giacomo Leopardi ci spinge ad andare oltre i confini

“L’infinito” di Giacomo Leopardi ci spinge ad andare oltre i confini

Fra i testi più belli che siano mai stati scritti, L’infinito di Leopardi racconta quella sensazione straordinaria di perdersi nel mare dell’immaginazione

Spazio e tempo come entità non limitabili, che si concretizza nell’alternarsi delle stagioni, nello scorrere del tempo, nella vita che muore e rinasce senza soluzione di continuità. Sono questi i concetti cardine de “L’infinito” di Giacomo Leopardi, una delle poesie più amate di sempre e che molti ricordano ancora a memoria.

 

La grandezza della natura

Leopardi volge lo sguardo ad elementi paesaggistici a lui familiari, che gli provocano una profonda riflessione sui misteri dell’esistenza. Gli elementi naturali protagonisti nei primi versi sono un colle, una siepe che interferisce con  lo sguardo. Pochi elementi che permettono all’autore di riflettere su spazio e tempo, su passato e presente, e il loro infinito dilatarsi che lo pone piccolo piccolo di fronte alla grandezza di questi elementi.

Lo Zibaldone di Giacomo Leopardi, un inno alla vita

Lo Zibaldone di Giacomo Leopardi, un inno alla vita

Lo scrittore Dario Pisano analizza il significato dello Zibaldone, il diario personale che raccoglie una grande quantità di appunti, riflessioni e aforismi, scritti da Giacomo Leopardi

Andare oltre i limiti

Verso dopo verso lo sgomento lascia spazio alla dolcezza, con le riflessioni “infinite” che diventano modo per l’autore trovare il significato del suo passato e del suo presente, rappresentato nelle parole “io nel pensier mi fingo; ove per poco il cor non si spaura”. I limiti di Leopardi diventano quindi un’opportunità per andare oltre, usando la propria immaginazione. Un’esperienza personale ed intima a cui il poeta di Recanati si abbandona, ben rappresentata nei versi “tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare.”

Giacomo Leopardi, le poesie più famose

Giacomo Leopardi, le poesie più famose

Scopri le poesie più belle e conosciute di Giacomo Leopardi, uno dei padri della letteratura italiana.

L’”Infinito” di Giacomo Leopardi

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.

© Riproduzione Riservata