Una frase di Haruki Murakami sulla bellezza della vita così com’è

17 Ottobre 2024

Leggiamo assieme questa frase di Haruki Murakami che ci ricorda di quanto la vita possa essere bella pur non essendo perfetta.

Una frase di Haruki Murakami sulla bellezza della vita così com'è

La frase di Haruki Murakami, tratta dal suo romanzo Kafka sulla spiaggia rappresenta una riflessione profonda e sfaccettata sull’esistenza umana, sulla ricerca della felicità e sulla resilienza di fronte alle incertezze della vita. Questa citazione, apparentemente semplice, nasconde temi complessi che riguardano il significato della vita, la sofferenza e la capacità di trovare una via per sopravvivere alle difficoltà.

“Può darsi che non sarai mai felice. Perciò non ti resta che danzare, danzare così bene da lasciare tutti a bocca aperta.”

La vita secondo Haruki Murakami

La prima parte della citazione di Haruki Murakami introduce un tema centrale del romanzo e, più in generale, della vita umana: la ricerca della felicità. “Può darsi che non sarai mai felice” è una dichiarazione brutale e realistica che affronta una delle più grandi ansie della nostra esistenza. L’idea che la felicità possa essere irraggiungibile è uno dei pensieri più angoscianti, ma allo stesso tempo realistici, che molti di noi devono affrontare.

In una società in cui la felicità viene spesso vista come un obiettivo da raggiungere, questa affermazione sembra andare controcorrente.  Haruki Murakami ci invita a considerare la possibilità che la felicità, così come è tradizionalmente concepita, possa non essere alla nostra portata. Nonostante gli sforzi, il successo materiale, o le relazioni significative, può darsi che non si raggiunga mai uno stato di felicità permanente. Questa visione ci costringe a rivalutare le nostre aspettative sulla vita e a riflettere su cosa significhi realmente essere felici.

Murakami, però, non si ferma alla constatazione del possibile fallimento, ma ci offre una strada alternativa. Il suo consiglio è quello di “danzare,” una metafora che può essere interpretata come un invito a vivere con grazia e intensità nonostante l’incertezza. La danza, in questo contesto, rappresenta l’azione stessa del vivere: un movimento continuo, elegante e personale, che non dipende da un risultato finale come la felicità.

La “danza” di cui parla Murakami non è una danza fisica, ma piuttosto una metafora per la vita stessa. Danziamo ogni giorno quando ci svegliamo, affrontiamo le nostre sfide e interagiamo con il mondo. Murakami ci esorta a “danzare così bene da lasciare tutti a bocca aperta,” suggerendo che, anche se la felicità potrebbe non essere garantita, c’è una dignità e una bellezza nel vivere con tutto il nostro potenziale, nel fare del nostro meglio anche in un mondo imperfetto e pieno di incertezze.

Questa idea della danza come forma di resilienza è profondamente radicata nella filosofia del “qui e ora,” che si ritrova in molte tradizioni spirituali orientali, ma anche in alcune correnti filosofiche occidentali. La danza diventa un modo per affrontare l’imprevedibilità della vita, per muoversi con essa piuttosto che resisterle. Non si tratta di vincere o raggiungere uno stato definitivo, ma di muoversi in armonia con il flusso della vita, accettando che il controllo totale sia impossibile.

Un altro aspetto chiave di questa frase è il richiamo all’autenticità. “Danzare così bene da lasciare tutti a bocca aperta” non implica che si debba impressionare gli altri con un’esibizione forzata. Al contrario, Murakami sembra suggerire che il vero spettacolo sia essere autentici con se stessi. Non importa se non raggiungiamo la felicità nel modo in cui la società ci ha insegnato a desiderarla; ciò che conta è come scegliamo di vivere, la nostra capacità di esprimerci in modo sincero e completo.

In questo senso, la “danza” diventa anche un atto di resistenza contro le aspettative della società. Vivere pienamente e autenticamente, nonostante le difficoltà, è un modo di sfidare le convenzioni sociali che spesso definiscono il successo e la felicità in termini rigidi e limitati. Murakami ci invita a lasciare che la nostra danza personale sia l’espressione di chi siamo veramente, piuttosto che un tentativo di conformarci a un ideale di felicità predeterminato.

Il ruolo della bellezza nella lotta contro il dolore

Infine, “danzare così bene da lasciare tutti a bocca aperta” suggerisce anche l’idea che, nonostante la sofferenza e le difficoltà della vita, c’è ancora spazio per la bellezza. Anche se la felicità potrebbe essere sfuggente o addirittura irraggiungibile, possiamo ancora creare qualcosa di straordinario con la nostra esistenza. La bellezza, in questo contesto, non si misura con il successo o con il raggiungimento di una meta finale, ma con la qualità del nostro viaggio, con la nostra capacità di vivere intensamente e di trovare significato anche nelle situazioni più difficili.

Murakami ci invita a trovare la bellezza nel nostro “danza,” in quel continuo movimento verso l’ignoto, senza la certezza del risultato. La danza diventa un atto di creazione e di significato, una manifestazione del nostro desiderio di vivere pienamente nonostante il dolore e la mancanza di certezze. È un modo per affrontare il caos dell’esistenza con grazia, eleganza e forza interiore.

La citazione di Murakami, “Può darsi che non sarai mai felice. Perciò non ti resta che danzare, danzare così bene da lasciare tutti a bocca aperta,” rappresenta una riflessione profonda sulla vita, sull’incertezza e sulla resilienza. Ci invita a vivere autenticamente, ad accettare che la felicità potrebbe non essere garantita, ma che possiamo comunque vivere in modo significativo, creando bellezza e lasciando un segno con il nostro modo di essere. È un messaggio di speranza nascosto tra le righe, un incoraggiamento a continuare a danzare, anche quando le luci della felicità sembrano lontane.

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