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Cos’è la felicità secondo Guillaume Apollinaire

Oggi vogliamo proporvi una citazione sulla felicità del grande Guillaume Apollinaire, poeta, scrittore, critico d'arte e drammaturgo francese

Oggi ricorre l’anniversario di Guillaume Apollinaire e vogliamo celebrarlo con un suo pensiero sulla felicità. Nato a Roma il 26 agosto del 1880 e morto a Parigi il 9 novembre del 1918, Apollinaire fu poeta, scrittore, critico d’arte e drammaturgo francese. 

“Di tanto in tanto è bene fare una pausa nella nostra ricerca della felicità ed essere semplicemente felici.”

Guillaume Apollinaire, cos’è la felicità

Prendendo spunto da questa citazione, dovremmo imparare a goderci di più ciò che viviamo. L’ossessione che l’uomo ha per la felicità, spesso, rischia di diventare tossica compromettendo la possibilità di riuscire davvero a sperimentarla.

Continuiamo a cercare la felicità senza goderci i risultati che otteniamo, gli affetti che abbiamo e le piccole cose che ci stanno intorno, a volte dovremmo avere semplicemente il coraggio di fermare questa nostra corsa verso una realizzazione lecita ma a volte lontana o tanto più grande di noi e  fare caso a cosa ci circonda.

La verità è che la felicità spesso sta nella banalità delle piccole cose, nell’immensità dell’amore che diamo per scontato e nei sorrisi di chi conosciamo.

Una frase di Luigi Pirandello sul valore della sincerità

Una frase di Luigi Pirandello sul valore della sincerità

Luigi Pirandello nelle sue opere ha affrontato il tema della sincerità e del nascondersi dietro le maschere: lo dimostra una celebre frase tratta dalla raccolta “Novelle per un anno”. 

 

Guillaume Apollinaire

Nato a Roma Apollinaire ebbe un’adolescenza instabile e disordinata, trascorsa tra vaste letture e numerosi viaggi, ma con studi non regolari. Conobbe e frequentò artisti d’avanguardia a Parigi, tra i quali anche i poeti Giuseppe Ungaretti e Max Jacob e il pittore Pablo Picasso.

Apollinaire fu sospettato di essere l’autore del furto del dipinto della Gioconda avvenuto il 20 agosto del 1911 al Museo del Louvre; in seguito a tali sospetti, fu arrestato ed incarcerato, salvo poi risultare del tutto estraneo ai fatti ed in seguito rilasciato.

Nel 1913 “Alcools”, raccolta delle migliori poesie composte fra il 1898 e il 1912, che rinnovò profondamente la letteratura francese e influenzò quella italiana. “Alcools” e “Calligrammes” sono i suoi capolavori.

 

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