I versi della filastrocca di Gianni Rodari “Filastrocca di Capodanno” condensano in poche righe l’essenza del desiderio umano di felicità, equilibrio e serenità. Con il suo linguaggio accessibile e le immagini poetiche, Rodari ci trasporta in un mondo di desideri apparentemente semplici ma ricchi di profondi significati simbolici. Analizziamo i versi per scoprire come la sua poetica sia un augurio universale capace di parlare a ogni generazione.
Gianni Rodari e il suo augurio per il nuovo anno
“Fammi gli auguri per tutto l’anno”
La filastrocca si apre con una richiesta chiara e universale: un augurio che abbracci tutto l’anno, non limitato al solo momento del Capodanno. Questo verso esprime il bisogno umano di una continuità di positività e di speranza, dove l’augurio non si ferma al gesto fugace di una festa ma accompagna la vita quotidiana, mese dopo mese. Rodari ci invita a riflettere sul fatto che non basta una ricorrenza per migliorare le nostre vite, ma che è necessario coltivare il bene e i sogni lungo tutto il percorso.
“Voglio un gennaio col sole d’aprile”
Qui entra in scena uno dei temi più cari a Rodari: il rovesciamento della realtà attraverso la fantasia. Un gennaio con il sole d’aprile rappresenta la speranza che i mesi più freddi e bui dell’anno possano essere illuminati da calore, luce e rinnovamento. Non è solo una richiesta meteorologica; è un desiderio simbolico per un inizio pieno di speranza e vitalità. Rodari ci ricorda che anche nelle situazioni più difficili possiamo cercare la luce.
“Un luglio fresco, un marzo gentile”
Proseguendo, i versi si soffermano sui paradossi delle stagioni. Luglio è associato al caldo intenso, e chiedere un luglio fresco significa desiderare un equilibrio che renda ogni stagione piacevole e vivibile. Un marzo gentile, invece, evoca l’immagine di un mese di transizione, spesso segnato da venti e piogge, che si trasforma in un momento di dolcezza. Anche qui Rodari utilizza il linguaggio della natura per parlare di equilibrio emotivo e spirituale: cercare la moderazione e la gentilezza non solo nei mesi dell’anno ma anche nelle nostre relazioni e nelle esperienze quotidiane.
“Voglio un giorno senza sera”
Forse il verso più potente e significativo della filastrocca, “voglio un giorno senza sera”, incarna il desiderio di eternità e pienezza. Un giorno senza sera è un giorno che non finisce mai, privo della malinconia che accompagna il tramonto. Questo potrebbe essere letto come il sogno di vivere un momento perfetto in eterno o come la ricerca di una continuità di felicità, in cui il tempo non limiti la nostra gioia. Rodari, con questa immagine, riesce a far emergere il contrasto tra l’umana limitatezza e il nostro profondo desiderio di infinito.
“Voglio un mare senza bufera”
Nell’ultimo verso, il mare rappresenta il simbolo delle emozioni e delle sfide della vita. Una bufera sul mare evoca difficoltà, insicurezze e paure che possono agitarci interiormente. Desiderare un mare senza bufera significa auspicare un’esistenza serena, in cui i turbamenti siano ridotti al minimo e le acque possano restare calme. Rodari ci porta a riflettere sul bisogno di pace, non solo esteriore ma soprattutto interiore.
La poetica di Gianni Rodari: un augurio per grandi e piccoli
Questa filastrocca, pur nella sua apparente semplicità, è un esempio dell’abilità unica di Gianni Rodari nel rivolgersi sia ai bambini che agli adulti. Per i più piccoli, i versi evocano immagini vivide e familiari, mentre per gli adulti rappresentano un invito alla riflessione profonda su temi universali.
Rodari, maestro della fantasia, utilizza queste richieste impossibili (un gennaio col sole d’aprile, un giorno senza sera) per farci sognare e per spronarci a non limitarci alle possibilità concrete. Ci insegna a usare l’immaginazione come strumento per comprendere i nostri desideri più profondi e per costruire, simbolicamente, un mondo migliore.
I desideri espressi da Rodari in questa filastrocca non hanno una scadenza. Non appartengono solo al momento del Capodanno ma sono valide in ogni periodo della vita. La sua poesia è un promemoria dell’importanza di mantenere vivo lo spirito dell’augurio e di coltivare speranza, equilibrio, gentilezza e pace.
Nel momento in cui ci apprestiamo a entrare nel nuovo anno, i versi di Rodari ci invitano a riconsiderare il senso degli auguri che facciamo agli altri e a noi stessi. Non si tratta solo di parole di rito, ma di un’opportunità per riflettere su ciò che davvero desideriamo costruire: non un anno perfetto ma un tempo colmo di speranza, bellezza e umanità.