Una frase di Valerie Perrin sul valore dell’attesa

16 Dicembre 2024

Leggiamo assieme questa frase di Valerie Perrin tratta dal suo libro campione di vendite "Cambiare l'acqua ai fiori", che tratta della nostalgia.

Una frase di Valerie Perrin sul valore dell'attesa

La frase tratta dal romanzo Cambiare l’acqua ai fiori, di Valérie Perrin, racchiude in poche parole un delicato equilibrio tra vicinanza e distanza, tra il bisogno di comunicare e la paura di dipendere dall’altro. È una frase che evoca il desiderio umano di relazione, ma che al contempo riconosce la fragilità di un legame che rischia di diventare ossessione. In questa riflessione, Perrin esplora uno dei temi centrali del suo romanzo: la gestione del tempo e delle emozioni nelle relazioni umane.

“Dammi notizie ogni tanto. Ma non troppo spesso, sennò le aspetterò”

Il valore dell’attesa per Valerie Perrin

L’attesa è uno degli elementi più significativi che emergono da questa frase. Aspettare notizie da qualcuno implica una certa tensione emotiva: il pensiero si sofferma sull’altro, alimenta il desiderio e, in qualche modo, prolunga la durata del legame. Tuttavia, quando l’attesa diventa troppo frequente, si trasforma in un vincolo opprimente.

Valérie Perrin sottolinea qui un paradosso: il piacere dell’attesa dipende dalla sua rarità. Se si ricevessero notizie troppo spesso, perderebbero il loro valore e il destinatario finirebbe per dipendere da quel ritmo costante, come un’abitudine che si trasforma in necessità. L’attesa, in questa prospettiva, non è solo il tempo che intercorre tra due eventi, ma diventa una condizione per dare valore a ciò che si riceve.

In molti ambiti della vita, l’attesa amplifica il piacere. Pensiamo a un incontro tanto desiderato, al ritorno di una persona cara o persino a un dono speciale. La consapevolezza che qualcosa non sia immediato aumenta il suo significato, un principio che Perrin trasferisce abilmente alle dinamiche relazionali.

La frase suggerisce anche una riflessione sull’equilibrio nella comunicazione. In un’epoca in cui la tecnologia permette di essere costantemente connessi, il rischio di perdere la misura è sempre più concreto. Messaggi continui, notifiche incessanti e aggiornamenti costanti possono soffocare una relazione, riducendola a un flusso di informazioni più che a uno spazio di scambio autentico.

Perrin invita implicitamente a preservare una distanza, una pausa che lascia spazio al respiro, al pensiero, all’individualità. La comunicazione, in questo senso, diventa un atto di libertà e di scelta: dare notizie solo “ogni tanto” significa concedersi il tempo di vivere e di essere, prima di condividere. È un invito a coltivare una relazione con se stessi, oltre che con l’altro.

Relazione e indipendenza

Un altro tema che emerge è quello dell’indipendenza emotiva. Il desiderio di ricevere notizie troppo spesso rischia di trasformarsi in dipendenza. L’attesa ossessiva di un messaggio, di una chiamata o di un gesto può legare una persona in modo malsano, privandola della propria autonomia. Perrin sembra mettere in guardia contro questo rischio, sottolineando l’importanza di preservare un equilibrio tra il bisogno di relazionarsi e il rispetto della propria individualità.

Questo equilibrio è particolarmente complesso nelle relazioni più profonde, dove il legame affettivo è inevitabilmente più forte. Amicizie, amori e rapporti familiari possono facilmente cadere nella trappola di una comunicazione sbilanciata, in cui una delle parti sente di dover continuamente dare o ricevere per mantenere viva la relazione. La frase di Perrin, invece, suggerisce un approccio più consapevole: non è la quantità di messaggi a mantenere un rapporto, ma la qualità del tempo condiviso e la profondità del sentimento.

Valérie Perrin, con questa semplice ma incisiva affermazione, offre una prospettiva poetica sui legami umani. La sua sensibilità narrativa trasforma un’apparente banalità – il dare notizie – in un momento di introspezione, un’opportunità per riflettere su ciò che rende un rapporto autentico.

La metafora del pellegrinaggio interiore è evidente: l’attesa di una notizia diventa un viaggio emotivo, in cui si affrontano speranza, desiderio e persino un certo senso di vuoto. Ma è proprio in quel vuoto che si trova lo spazio per apprezzare la presenza dell’altro. La gioia di ricevere notizie, infatti, non è solo nella parola scritta o pronunciata, ma nella consapevolezza che qualcuno ha pensato a noi, che un legame continua a esistere, anche a distanza.

“Dammi notizie ogni tanto. Ma non troppo spesso, sennò le aspetterò” è una frase che contiene una saggezza universale: la necessità di bilanciare il desiderio con la libertà, l’attesa con la presenza, la vicinanza con la distanza. In un mondo sempre più connesso, il messaggio di Valérie Perrin invita a riscoprire la bellezza della pausa, dell’attesa che arricchisce e non consuma, e della comunicazione autentica che nutre senza soffocare.

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