Sei qui: Home » Frasi » Una frase di Tagore per celebrare la terra e il rispetto della natura

Una frase di Tagore per celebrare la terra e il rispetto della natura

In occasione della Giornata Mondiale della Terra, vi proponiamo oggi una frase tratta dagli scritti del premio Nobel indiano Rabindranath Tagore che ci invita a riflettere sul rapporto uomo-natura

Oggi 22 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Terra, conosciuta anche come lโ€™Earth Day. In questโ€™occasione, che diventa spunto per riflettere e ripensare il rapporto che ciascuno di noi ha con lโ€™ambiente che ci circonda, vogliamo condividere con voi una frase di Rabindranath Tagore, lo scrittore e poeta indiano premio Nobel per la Letteratura che ci ha lasciato profondissime riflessioni sulla natura, sullโ€™ambiente e sul rapporto che si costruisce giorno dopo giorno fra il pianeta e lโ€™essere umano.

โ€œQuanto piรน uno vive solo, sul fiume o in aperta campagna, tanto piรน si rende conto che non cโ€™รจ nulla di piรน bello e piรน grande del compiere gli obblighi della propria vita quotidiana, semplicemente e naturalmente. Dallโ€™erba dei campi alle stelle del cielo, ogni cosa fa proprio questo; cโ€™รจ tale pace profonda e tale immensa bellezza nella natura, proprio perchรฉ nulla cerca di trasgredire i suoi limitiโ€.

La bellezza della natura

Quando pensiamo alla natura, ognuno di noi ha probabilmente unโ€™immagine dellโ€™ambiente in cui รจ cresciuto: per alcuni, natura vuol dire mare, coste sabbiose, bianche e incontaminate; per altri puรฒ voler dire pianure immerse nel verde, alberi da frutto rigogliosi e fiori profumati; altri ancora identificano la natura nella montagna, nelle sue cime innevate e nelle estati gentili che regalano tramonti mozzafiato. Qualunque sia il posto da cui proveniamo, la natura รจ sempre attorno a noi, anche se sotto forme diverse.

E se pensiamo a quanta varietร  ci sia nel nostro pianeta, e di riflesso a quanti luoghi belli, degni di essere visitati, vissuti e rispettati esistano, non possiamo non dedicare il nostro impegno costante alla tutela del pianeta.

La natura, celebrata dagli artisti di tutti i tempi, cantata dai poeti, affrescata dai pittori, รจ patrimonio fondante della nostra cultura. Senza il magnifico paesaggio che si stagliava dinanzi al borgo di Recanati, non sarebbe mai esistito lโ€™โ€œInfinitoโ€ di Leopardi. Senza la magica atmosfera delle montagne, non ci sarebbe โ€œLe otto montagneโ€ di Paolo Cognetti, cosรฌ come senza le immagini idilliche di spiagge ampie e assolate non avremmo avuto i piรน suggestivi romanzi di Camilleri. E potremmo continuare allโ€™infinito, perchรฉ la natura รจ la prima fonte dโ€™ispirazione dellโ€™uomo.

Lo sapeva bene Rabindranath Tagore, che ci ha lasciato versi incantevoli sul tema. 

Tagore e la riflessione sullโ€™Assoluto

Tagore ha trovato nel rapporto con la natura tutto ciรฒ che noi, individui immersi nella modernitร  e nella comunicazione, ricerchiamo invano nel materiale e nellโ€™apparenza. Tutti i bisogni che sentiamo di dover soddisfare, โ€œnecessitร โ€ che non sono altro che il frutto di un consumismo sempre piรน esagerato, ci lasciano vuoti e sempre piรน disconnessi dalla realtร  in cui viviamo.

Se invece imparassimo a guardare un poโ€™ piรน profondamente a noi stessi e a tutto ciรฒ che ci circonda, capiremmo che la via da seguire รจ del tutto diversa. Con la sua frase, Tagore testimonia che dallโ€™osservazione della natura e delle sue โ€œregoleโ€ possiamo imparare a stare al mondo, ad essere gli uni solidali con gli altri, a non trasgredire i nostri limiti, quindi a rincorrere la nostra libertร  senza tuttavia ledere quella altrui. La natura insegna, con la sua logica innata, a liberarci dal superfluo e da ciรฒ che sembra un bene, un desiderio da rincorrere, ma invece si rivela unโ€™illusione.

Proprio per mezzo del contatto con la natura, Tagore trova una nuova via, una strada da percorrere per giungere allโ€™equilibrio interiore e alla completa realizzazione di sรฉ. Ed infatti, il poeta raggiunge la consapevolezza di vivere immerso nellโ€™Assoluto, unโ€™entitร  unica e onnipresente che si trova dappertutto, nei cieli, nel verde dei boschi, nel mare, sulle montagne. Una concezione mistica che collega in panteismo con il teismo e che testimonia un grande rispetto nei confronti del pianeta in cui viviamo.

La Giornata Mondiale della Terra

La Giornata Mondiale della Terra ha una storia che incomincia negli anni โ€™60, quando alcuni movimenti giovanili, soprattutto negli Stati Uniti, si impegnano in un dibattito sul rispetto dellโ€™ambiente e sui danni causati dallโ€™industrializzazione e dallโ€™edilizia selvaggia. Punto cardine di questo dibattito รจ il saggio della biologa ambientalista Rachel Carson, โ€œPrimavera silenziosaโ€ (1962), che scuote le coscienze e promuove il dialogo sul tema.

I primi eventi catastrofici causati da incidenti in fabbriche, depositi e raffinerie, accelerano lo sviluppo di una coscienza ambientalista forte e sincera. Fra questi, ricordiamo la fuoriuscita di petrolio da un pozzo della Union Oil, al largo delle coste di Santa Barbara, a causa della quale morirono moltissimi uccelli, delfini e foche.

La prima Giornata Mondiale della Terra viene celebrata nel 1970. Da allora, ogni anno, si levano alte le proteste di chi crede sia necessario rimodulare le azioni umane per ritrovare una forma di equilibrio nellโ€™ambiente che ci circonda e che ormai appare deteriorato, forse irreparabilmente.

Iniziative, discorsi, mostre e dibattiti vengono organizzati ogni anno per sensibilizzare quante piรน persone possibili e per veicolare il messaggio che, se anche fosse vero che una sola persona non possa fare la differenza, questa persona si aggiunge a tante altre che si impegnano strenuamente e, giorno dopo giorno, il contributo di ciascuno conta e diventa fondamentale.

ยฉ Riproduzione Riservata