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Una frase di Gandhi su come migliorare la propria vita

Scopri la frase, sempre attuale, con cui Gandhi sottolinea che, se vogliamo veramente che le cose migliorino, i primi a cambiare abitudini e comportamenti dobbiamo essere noi.

Per migliorare la propria vita, il cambiamento è un passo indispensabile. Lo sa bene Mahatma Gandhi, politico, filosofo e avvocato indiano nato il 2 ottobre 1869 e scomparso a Nuova Delhi il 30 gennaio 1948. Un concetto che Gandhi ha riassunto con questa celebre frase, sempre attuale, che sottolinea il fatto che, se vogliamo veramente che le cose migliorino, i primi a cambiare abitudini e comportamenti dobbiamo essere noi.

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”

Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo

Questa celebre frase  è tratta da un discorso di Gandhi che, parafrasato dal nipote Arun Gandhi, recita così: «Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fin tanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo».

Ci accade spesso di guardare con indignazione al mondo in cui viviamo, deprecandone le mancanze e le ingiustizie, senza di fatto muovere un passo nella direzione auspicata. Abbiamo l’impressione che il mondo accada al di fuori di noi, senza alcuna possibilità di cambiarlo, come se a guidarlo fossero soltanto i potenti del mondo o il naturale decorso delle cose.

Ma esiste davvero un decorso naturale? O forse possiamo con le nostre azioni forgiare il mondo in cui viviamo? La risposta di Gandhi è risoluta e non lascia scampo ad alcuna giustificazione: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo“.

Perché il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo dipende anche da noi, dai nostri gesti, dalle nostre parole, dalle scelte che compiamo ogni giorno, dalle grandi scelte alle più piccole e apparentemente insignificanti.

Come possiamo incarnare il cambiamento

Incarnare il cambiamento è quanto di più difficile ci venga richiesto dalla società, perché implica un lavoro quotidiano con il nostro io. Infatti,  per decidere in quale direzione andare, dobbiamo prima conoscere noi stessi, limare le nostre rigidità, porci in ascolto del mondo, cogliere i bisogni di chi ci circonda, per tracciare infine un percorso da seguire con tenacia e costanza.

Solo così vedremo cambiare il mondo secondo il nostro desiderio, solo così potremo forgiare una società giusta in cui crescere i nostri figli: solo così potremo essere parte di un reale cambiamento. Un cambiamento che parte prima dentro di noi, nella nostra mente e nel nostro cuore, per poi rivelarsi all’esterno attraverso le azioni che compiamo, le scelte che facciamo, le persone con cui decidiamo di interagire. Soltanto in questo modo il seme del cambiamento può insediarsi nella società: dando il buon esempio e diventando portatori di positività ed ottimismo nel mondo con il nostro esempio.

Gandhi, il padre della non-violenza

Alla fine del XIX  secolo la Gran Bretagna consolidava il suo impero coloniale in India, la più vasta e importante delle colonie europee in Asia. In quegli stessi anni si faceva strada il pensiero rivoluzionario di Gandhi, il Mahatma, come fu soprannominato dai suoi seguaci in tutto il mondo.

Attraverso nuove forme di lotta, come la disobbedienza civile, la non violenza e la resistenza passiva, Gandhi seppe guidare il popolo indiano al raggiungimento dell’indipendenza nel 1947, liberandosi per sempre dal dominio dei coloni britannici. Nella lotta all’imperialismo, il Mahatma riuscì a raccogliere le mille anime che componevano la società indiana sotto un unico cielo, nel nome delle antiche radici comuni della spiritualità indiana.

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