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Una frase di Cesare Pavese sul coraggio di affrontare le avversità

Con la sua citazione, Pavese ci rivela una grande verità che spesso conosciamo ma non riusciamo a metabolizzare, per paura o diffidenza: niente di ciò che accade, nel bene e nel male, va evitato.

Non c’è modo di liberarsi di qualcosa che ci opprime, se non attraversandolo. O almeno questo è quello che sostiene il grande scrittore del Novecento, Cesare Pavese, in uno dei suoi capolavori: “Il mestiere di vivere“.

“Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola.”

Il coraggio di “attraversare” le cose

Con la sua citazione, Pavese ci rivela una grande verità che spesso conosciamo ma non riusciamo a metabolizzare, per paura o diffidenza: niente di ciò che accade, nel bene e nel male, va evitato. Far finta di niente e andare avanti come se niente fosse anche quando la nostra vita è cambiata e abbiamo sperimentato attimi di dolore, non è affatto risolutivo.

Ecco perché dobbiamo trovare sempre dentro di noi il coraggio di affrontare problemi e avversità: niente, nella vita, capita mai per caso. Tutto ha sempre un senso, anche ciò che ci sembra negativo, un ostacolo lungo il nostro percorso. Per questo, qualsiasi sia l’ostacolo non voluto che si pone davanti a noi, esso va in qualsiasi modo affrontato, metabolizzato. Capiremo solo dopo il bene che una decisione così difficile e dura potrà farci.

Evitare un problema non è mai la soluzione: probabilmente all’inizio ci sentiremo sollevati, occupati dalle mille cose da fare che abbiamo disposto nelle nostre giornate come a difesa di una porta che non può e non deve essere aperta. L’arte del multitasking, la perenne compagnia, gli impegni incastrati uno dopo l’altro ci porterebbero avanti, dandoci l’illusione di essere cresciuti, di stare meglio.

Tuttavia, anche in questi casi, per quanto si possa essere bravi a dissimulare, arriva il momento in cui il dolore si manifesta. E quando accade, non c’è anestesia che funzioni. La via rimane una: guardarsi dentro, rallentare, accettare che non si può essere invincibili e guardare la nostra sofferenza, prenderla, abbracciarla, cullarla e placarla. Arriverà il momento, ve lo assicuriamo, in cui sarà finalmente “attraversata”.

Il mestiere di vivere

Questa citazione è tratta da una delle opere più celebri di Cesare Pavese: “Il mestiere di vivere”. Iniziato il 6 ottobre 1935 durante i giorni del confino politico, “Il mestiere di vivere” accompagna Cesare Pavese fino al 18 agosto 1950, nove giorni prima della sua morte. Esso diventa a poco a poco il luogo cui affidare i pensieri sul proprio mondo di scrittore e di uomo e, soprattutto, le confessioni ultime su quei drammi intimi che laceravano la sua esistenza.

Amaro, disperato, violento, ironico, raramente sereno, Pavese consegna al lettore una meditazione sulla vita, sui sogni, sui ricordi e sull’arte condotta con rigore intellettuale e morale. Allo stesso tempo, pagina dopo pagina, testimonia con lucidità l’evoluzione di un personale mestiere di vivere.

Cesare Pavese

Cesare Pavese (1908-1950) è senza ombra di dubbio uno degli autori più importanti della letteratura italiana, uno scrittore e poeta che merita di essere scoperto e apprezzato anche dai lettori contemporanei.

Considerato uno degli interpreti più significativi del Novecento, Cesare Pavese ha raccontato nei suoi romanzi e nelle sue poesie, molte delle quali pubblicate postume, la realtà popolare e contadina, ma con uno sguardo sempre rivolto altre letterature europee. Fu tra i primi a interessarsi alla letteratura statunitense, di cui fu anche traduttore.

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