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Sebastião Salgado, l’impegno ambientale per salvare la Terra

Sebastião Salgado è uno dei più grandi fotografi contemporanei, impegnato in prima persona con i suoi progetti per la salvaguardia dell’ambiente.

Sebastião Salgado è considerato a livello mondiale uno dei più grandi fotografi contemporanei. Ha lavorato su molti dei principali conflitti degli ultimi 25 anni, ma a metà degli anni Novanta, profondamente scosso dalla crudezza delle scene viste durante il genocidio in Ruanda, Salgado decide di dedicarsi all’ambiente, sia nella vita privata, tornando in Brasile e riacquistando il terreno di famiglia, sia a livello fotografico con il progetto “Genesi”.

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Chi è Sebastião Salgado

Sebastião Salgado nasce in Brasile nel 1944. Dopo una formazione economica prima in Brasile poi in Francia, inizia, negli anni Settanta ad interessarsi alla fotografia. Da passione amatoriale, in breve tempo la fotografia diventa una vocazione e un progetto di vita. Salgado trova subito una nicchia di cui diventa protagonista, documentando i cambiamenti ambientali, economici e politici che condizionano la vita dell’uomo. Nel 1973 realizza un reportage sulla siccità del Sahel, seguito da uno sulle condizioni di vita dei lavoratori immigrati in Europa. Nel 1979 diventa parte della celebre cooperativa di fotografi Magnum Photos. La sua carriera di fotografo lo porterà in giro per il mondo a documentare le realtà più crude causate dall’uomo, fino alla metà degli anni Novanta.

Le esperienze nei conflitti

Negli anni Novanta, dopo aver assistito a venticinque lunghi anni di conflitti Sebastião Salgado documentò anche il cruento genocidio in Ruanda. Quell’esperienza fu così segnante da fargli prendere la decisione di fermarsi. La sua estrema sensibilità fu sconvolta dall’immenso dolore catturato nelle sue foto. Lasciò per un periodo la fotografia e tornò in Brasile.

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L’impegno ambientale

L’amore per la terra è sempre stato presente nell’animo del fotografo. Durante questa pausa Salgado decise di acquistare terreni un tempo appartenuti alla sua famiglia e di iniziare un’importante opera di riforestazione. Il progetto lo porterà nel giro di vent’anni a piantare circa quattro milioni di alberi ed a ricreare un ecosistema ormai scomparso a causa della deforestazione.

La fondazione dell’Instituto Terra

Il progetto dell’Instituto Terra è nato nel 1988 grazie agli sforzi dell’artista brasiliano e di sua moglie Léila Wanick. Quest’organizzazione ambientale, non governativa e senza scopo di lucro, si dedica ad interventi di contrasto alla deforestazione in Brasile. Con questa iniziativa sono anche stati recuperati 1500 ettari di foresta pluviale all’interno della Fazenda Bulcão della famiglia Salgado ad Amoires.

Il progetto “Genesi”

Grazie al progetto dell’Instituto Terra, Salgado ha ricominciato a fotografare, cambiato drasticamente soggetto. Nasce così il progetto “Genesi” un lavoro che ha visto il fotografo impegnato dal 2004 al 2012 viaggiando per il mondo alla ricerca di luoghi e popolazioni originali. Il desiderio di rappresentare le meraviglie del nostro pianeta ha spinto Salgado in giro per i continenti fotografando animali, paesaggi e persone straordinarie. La speranza del fotografo è che la potenza di questo lavoro possa essere in grado di sensibilizzare riguardo la necessità di salvaguardare e rispettare il nostro pianeta. Il progetto è molto vasto ed è possibile vedere molte fotografie nel sito dell’agenzia che ha fondato con sua moglie Lélia Wanick Salgado, Amazonas Images.

 

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