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La seduzione della moda raccontata negli scatti di Gian Paolo Barbieri

L'esposizione, dal titolo ''Gian Paolo Barbieri. La seduzione della moda'' ripercorre la carriera del fotografo attraverso 58 fotografie di grande formato, che raccontano la storia della moda dagli anni Sessanta...

In mostra ad Aosta fino al 2 novembre, la storia della moda dagli anni Sessanta fino ai primi anni Duemila narrati attraverso lo sguardo di Gian Paolo Barbieri, uno dei fotografi più autorevoli e noti a livello internazionale. Pioniere della fotografia di moda, ha ispirato colleghi e ha inventato il moderno concetto di campagna pubblicitaria

MILANO – L’esposizione, dal titolo ”Gian Paolo Barbieri. La seduzione della moda” ripercorre la carriera del fotografo attraverso 58 fotografie di grande formato, che raccontano la storia della moda dagli anni Sessanta fino ai primi anni Duemila: dalle campagne pubblicitarie per le maisons Valentino, Armani, Ferré e Versace, alle copertine di ”Vogue”, in un percorso denso di suggestioni che, descrivendo l’evoluzione del suo stile, offre nel contempo uno spaccato sulla storia recente della fotografia di moda.

LA MOSTRA – Così come Testino, anche Barbieri ha contribuito a creare l’immagine di moda, lavorando a stretto contatto con gli stilisti e le testate di moda più famose. I suoi scatti glamour hanno ispirato molti altri fotografi di moda: nelle sue immagini si ritrova una rigorosa ricerca della perfezione formale e insieme il racconto e la narrazione di un mondo “altro”, quello della bellezza e del sogno. Ci sono poi diversi scatti in di ispirazione cinematografica, in cui il set, il posato da studio, non solo mettono in scena, ma raccontano qualcosa come nel frame di un film. In mostra ci sono circa una sessantina di scatti, dalla magnifica Audrey Hepburn del 1969, alla top model Veruschka, a Vivienne Westwood, fino a note celebrità del cinema e dell’arte come Monica Bellucci, Angelica Huston, Sophia Loren, Rudolph Nureyev, Jerry Hall, Gilbert&George.

BIOGRAFIAGian Paolo Barbieri nasce a Milano nel 1938, da una famiglia di grossisti di tessuti. Proprio nel grande magazzino di tessuti di suo padre acquisisce delle competenze che gli saranno utili nel suo fare fotografia di moda; sebbene cominci come attore alla scuola di recitazione del Teatro Filodrammatici. Il cinema americano degli anni ’50 costituisce un’importante base per lui, poiché dai film con James Dean, Marlon Brando o Ava Gardner, incomincia a riflettere sul ruolo della luce nella fotografia di scena. Il cinema gli diede poi il senso del movimento e l’occasione di portare la moda italiana, nata su fondo bianco in pedana, in esterno, dandole un’anima diversa. Dunque Barbieri approda alla fotografia da autodidatta, e mosso dalla passione per il cinema, giunge nella Roma della Dolce vita dove incomincia a fotografare i grandi divi dello spettacolo. Si trasferì successivamente a Parigi, diventando assistente di Tom Kublin, fotografo di Harper’s Bazaar. Dopo aver lavorato con Vogue (Italia, Francia e America) e dopo aver vinto il Premio Biancamano come miglior fotografo italiano, finalmente nel 1964 apre il suo studio a Milano avvicinandosi al prêt-à-porter: sarà infatti proprio Barbieri che con Valentino inventerà l’attuale concetto di campagna pubblicitaria.

10 giugno 2014

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