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La fotografia di Tina Modotti al Mudec di Milano

Aperta sabato 1 maggio fino al 7 novembre 2021, la mostra “Tina Modotti. Donne, Messico e Libertà” racconta l’arte della fotografa Tina Modotti.

Nell’ambito del palinsesto 2021 del Comune di Milano “I talenti delle donne”, il MUDEC presenta al pubblico dall’1 maggio 2021 la retrospettiva “Tina Modotti. Donne, Messico e Libertà”, aperta fino al 7 novembre 2021. La mostra, promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, e in collaborazione con SUDEST57, il Comitato Tina Modotti di Udine ed è curata da Biba Giacchetti. Il tema della Libertà in Tina è essenzialmente legato alla sua poliedrica personalità, e si sviluppa con una coerenza priva di compromessi nell’arco della sua intera esistenza, scandita da capitoli che hanno incrociato la storia politica del mondo nell’arco della sua pur breve esistenza.

La mostra

In esposizione un centinaio di fotografie, stampe originali ai sali d’argento degli anni Settanta realizzate a partire dai negativi di Tina, che Vittorio Vidali consegnò al fotografo Riccardo Toffoletti, il quale fu protagonista della sua riscoperta, oltre a lettere e documenti conservati dalla sorella Jolanda, e video per un racconto affascinante, che avvicinerà il pubblico a questo spirito libero, che attraversò miseria e fama, arte e impegno politico e sociale, arresti e persecuzioni, ma che suscitò anche un’ammirazione sconfinata per il pieno e costante rispetto di sé stessa, del suo pensiero, e della sua libertà.

Tina Modotti

Assunta Adelaide Luigia Modotti Mondini, abbreviata in Tina Modotti (Udine, 1896 – Città del Messico, 1942), fu una fotografa, attivista e attrice italiana. È considerata una delle più grandi fotografe dell’inizio del XX secolo, nonché una figura di grande fascino del movimento comunista e della fotografia mondiale. Tra le più grandi interpreti femminili dell’avanguardia artistica del secolo scorso, Tina espresse la sua idea di libertà attraverso la fotografia e l’impegno civile, diventando icona del Paese che l’aveva accolta ma trascendendo ben presto i confini del Messico nella sua pur breve vita, per essere così riconosciuta sulla scena artistica mondiale. Ancora oggi Tina rimane il simbolo di una donna emancipata e moderna, la cui arte è indissolubilmente legata all’impegno sociale.

La relazione tra uomo e robot in mostra al Mudec

La relazione tra uomo e robot in mostra al Mudec

“ROBOT. The Human Project” la nuova mostra allestita al Mudec di Milano apre dal 1° maggio al 1° agosto 2021

 

La scelta del Messico

Tina sceglie di andare in Messico per condividere un rinascimento artistico che poggiava su basi sociali e culturali nella particolare fase post rivoluzionaria, nelle avanguardie estridentiste, nella frequentazione di pittori e poeti: da Frida Kahlo a Diego Rivera, da José Clemente Orozco a David Alfaro Siqueiros. Tina seguirà i primi passi di fotografi come Manuel Alvarez Bravo e la di lui moglie Lola, incrocerà la grande fotografa Imogen Cunningham, poeti e scrittori come David Herbert Lawrence e Mayakovsky, musicisti, un circolo di artisti sperimentali e liberi di cui Tina a Weston diverranno in breve tempo figure di spicco.

Il Comitato Tina Modotti

 Il Comitato nasce a Udine nel 1973, per iniziativa di Riccardo Toffoletti, con la mostra (e il catalogo a lei dedicato, Tina Modotti garibaldina e artista), che comprendeva molte fotografie di Tina stampate dai negativi originali di Vittorio Vidali. L’iniziativa fu seguita da un intenso lavoro di riscoperta e valorizzazione di Tina durato decenni, scandito da numerose mostre. Oltre ai molti allestimenti in Italia e all’estero, sono stati organizzati due convegni internazionali, nel 1993 (Tina Modotti. Una vita nella storia, Arti Grafiche Friulane, Udine 1995) e nel 2015 (Tina Modotti. Arte e libertà fra Europa e Americhe, Forum, Udine 2017), con la partecipazione dei maggiori studiosi di Tina Modotti.

 

 

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