MILANO – Il CIFA, Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena ospiterà a partire dal 8 aprile l’esposizione fotografica “Alla luce dei fatti”, una vasta retrospettiva in cui andrà in mostra il lavoro di Mauro Galligani. La raccolta si snoderà lungo le sedici celle che compongono gli spazi del CIFA, ed in ognuna di queste aree verranno affrontate le grandi tematiche storiche, sociali, politiche affrontate dal fotogiornalista in quarant’anni di lavoro e mille servizi.

Nei saloni dell Ermitage, una bambina riposa tranquilla sotto il quadro di Canaletto “L’arrivo dell’ambasciatore francese a Venezia”.
Assieme alla mostra, che rimarrà esposta fino a giugno, il CIFA, nato dalla volontà della FIAF Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, organizzerà per il 25 ed il 28 maggio un workshop con l’autore stesso. Mauro Galligani sarà a disposizione del pubblico per raccontare gli oltre mille servizi realizzati e condividere le esperienze del fotoreporter.
GIORNALISTA PER IMMAGINI – Formatosi alla Scuola di Cinematografia a Roma, da giovanissimo entra a far parte della redazione de Il Giorno ed inizia la sua attività nel mondo del giornalismo. Dal 1975 diviene stabilmente fotografo per il settimanale Epoca, all’interno del quale svolgerà tutta la sua carriera fino alla chiusura della rivista nel 1997, collaborando anche per testate internazionali fra cui la prestigiosa Life.

Piazza della Repubblica, il 24 dicembre, dopo una notte di combattimenti.
Sebbene venga considerato uno dei fotografi più importanti degli ultimi decenni, Mauro Galligani si definisce un giornalista che usa l’immagine fotografica per esprimersi: “Pur essendoci fotografi straordinariamente bravi, i miei modelli di riferimento vengono dal giornalismo scritto.

tuffo nelle acque della Moscova di fronte al Cremlino.
Ciò che voglio sottolineare è che non sono mai andato a fotografare le bellezze o i drammi del mondo per fare l’eroe o per vincere un premio fotografico. Ho sempre cercato di svolgere il mio lavoro cogliendo fotograficamente aspetti e particolari della realtà davanti a cui mi trovavo, per dare la possibilità al lettore di rendersi conto di ciò che stava accadendo.”