Sei qui: Home » Fotografia » Con ”Ogni sguardo un passo” al via l’ VIII edizione della Biennale dell’immagine

Con ”Ogni sguardo un passo” al via l’ VIII edizione della Biennale dell’immagine

Sabato 24 novembre, alle ore 18.00, si terrร  l'inaugurazione dellโ€™VIII edizione della Biennale dell'immagine, una manifestazione focalizzata sull'arte fotografica e sulle arti visive contemporanee โ€“ tra cui videoarte e cinema โ€“ organizzata e promossa dal Comune di Chiasso...
Al via sabato 24 novembre l’VIII edizione della manifestazione dedicata alla fotografia promossa dal Comune di Chiasso. “Ogni sguardo un passo” non è solo il tema di quest’anno, ma anche una mostra in esposizione fino al 20 gennaio 2013

MILANO – Sabato 24 novembre, alle ore 18.00, si terrà l’inaugurazione dell’VIII edizione della Biennale dell’immagine, una manifestazione focalizzata sull’arte fotografica e sulle arti visive contemporanee – tra cui videoarte e cinema – organizzata e promossa dal Comune di Chiasso, in collaborazione con la Galleria Cons Arc, e il coinvolgimento di molte altre realtà culturali ed espositive del territorio di confine. Il titolo della manifestazione “Ogni sguardo un passo” oltre ad indagare un approccio al fare fotografia, è anche il titolo di una mostra che sarà in esposizione allo SpazioOfficina (via Dante Alighieri, 4) dal 25 novembre al 20 gennaio 2013, un’indagine introspettiva su nove approcci diversi cui “ogni sguardo segue un passo”. Affermatasi nell’arco di sette edizioni come uno dei più originali appuntamenti del genere in Svizzera e in Europa, Bi8 è oggi divenuta un irrinunciabile punto d’incontro tra le più innovative esperienze creative in questo campo, per scoprire un ambito disciplinare in grande fermento e in costante rinnovamento.

VIVIAN MAIER – È difficile pensare a un fotografo che non solo non condivida con nessuno quelle che considera le sue opere più interessanti, ma che oltretutto lasci questo mondo senza aver mai gettato uno sguardo sui propri scatti, perlomeno nella forma che fino a pochi anni fa costituiva lo “stato zero” della fotografia: il negativo. Vivian Maier (New York 1926 – Chicago 2009), la grande scoperta della street photography statunitense degli ultimi anni, è uno dei rarissimi esempi in questo senso. “Proprio a questo enigma fondamentale, che oggi ci permette di scoprire un mondo risalente a cinquanta o sessant’anni fa come se fosse contemporaneo, lo spirito della Biennale dell’immagine 2012 deve molto”, spiega Antonio Mariotti a nome del Comitato di Bi8. “Non solo poiché fin dall’inizio la figura di Vivian Maier è parsa irrinunciabile e ha costituito il vero e proprio fulcro attorno al quale si sono articolate le altre scelte, ma anche perché la sua incredibile traiettoria priva di spiegazioni, senza parole e proprio forse per questo chiarissima, ci ha fatto individuare una possibile comune chiave di lettura per il modo di procedere di altre fotografe che hanno lavorato o lavorano in modo completamente diverso, seguendo però quello stesso principio riassunto nella formula “Ogni sguardo un passo”, scelta quale titolo”.

OGNI SGUARDO UN PASSO
– Un titolo apparentemente semplice ma in realtà molto sfaccettato, poiché è vero che si può ridurre l’attività di ogni fotografo, prima del momento decisivo dello scatto, agli atti del vedere (lo sguardo) e del camminare (il passo), ma tutto dipende poi da cosa e come si osserva e dal contesto in cui ci si sta muovendo: non a caso Walker Evans esortava i suoi allievi a “osservare” poiché è l’unico modo “per educare il tuo occhio, ma non solo”. “Sotto questo titolo – prosegue Antonio Mariotti – si ritrovano così in particolare le svariate esperienze di diverse donne fotografe, o donne artiste, di ieri e di oggi, non per scrupoli femministi né con intenti assurdamente ghettizzanti, ma per assoluta convinzione nella costanza di uno sguardo e di un modo di porsi di fronte al soggetto, qualunque esso sia”. “Ogni sguardo un passo” è quindi un motto che si applica perfettamente anche agli artisti e alle artiste di oggi, nonostante i contesti e le situazioni siano mutati. Guardare, esplorare, magari con più attenzione che nel passato, e magari con maggiore sospetto e minore rispetto da parte dei potenziali soggetti, rimane il pane quotidiano di Claire Laude (1975), Piritta Martikainen (1978), Stefania Beretta (1957), Anna Leader (1979), Sara Rossi (1970), Vanessa Puntener (1973), Nicole Hametner (1981).

20 novembre 2012

ยฉ Riproduzione Riservata