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Lettera di T. Moroni

Caro compagno,

perché puoi essere solo un compagno di lotte ormai. Non avresti potuto essere altro per me, in teoria. Troppo giovane, già impegnato. Eppure tra un volantino e una fetta di torta una complicità era nata, nutrita di sguardi sorridenti, di battute, di discorsi politici.

E io avevo scordato tutto ciò che ci divideva.

Io partivo e tu chiedevi quando rientravo, tornavo e mi invitavi a pranzo.

Tra poco diventerai padre, ti sei scordato di dirmelo.

Continuerò a lottare con te per un mondo più libero, sarò al tuo fianco se un manganello o un fascista proveranno a colpirti, e ti sarò vicina anche quando le ansie di giovane padre ti faranno sentire perduto.

E non saprai mai che sarà questa la mia lotta più dura.

(A)

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