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Lettera di Sara Bichicchi a se stessa

Cara me stessa,

guardandoti bene non hai proprio una bella cera. Cosa sono quelle ombre violacee sotto gli occhi? E quella sferetta rotonda che scivola sulla guancia? Non piangere, è finita una storia, non la vita. Come dici? Hai buttato l’unica carta buona del mazzo? Sciocchezze. Ripigliati.

La partita non è che all’inizio, dopotutto il primo amore pochissime volte è quello giusto e i jolly non sono mai meno di due. Fa male, è vero, sembra che qualcuno abbia aperto una voragine per buttartici dentro e a poco è servito eliminare tutto, dal numero di lui alla manciata di sms con cui avete troncato mesi e mesi insieme, ma non singhiozzare: non vedi che fai preoccupare la mamma?

Da dieci giorni a questa parte ti sorveglia sempre, controlla che tu mangi, che tu dorma, che tu sorrida, e non prendertela se non capisce fino in fondo: fa del suo meglio, ma tu sei cresciuta in fretta e lei ha bisogno di tempo per conoscere la giovane donna combattiva che è subentrata alla sua bimba. Nessuna mamma riesce a concepire con facilità che la propria figlia soffra crescendo. Sì, perché ora non ci credi, ma quando la storia appena finita sarà chiusa nel passato, sarai più grande. Più forte.

Hai solo un piccolo, enorme passo da fare: archiviare (fai attenzione, ho detto “archiviare”, non “cancellare”) i ricordi che ora ti fanno piangere. Le sensazioni uniche che hai provato, sono tue per sempre, non sciuparle pensando solo alla rottura. La fine quasi mai è all’altezza della storia, ma a volte è inevitabile.

E forse non te lo aspettavi? Non avevi sentito la frattura, l’ultima volta che vi siete incontrati? I silenzi, gli sguardi stranamente freddi, i baci che non vi accendevano più come prima? Non mentire: il tuo sesto senso ti aveva avvertita, ma tu fino all’ultimo non hai voluto vedere. No, non rimproverarti adesso per esserti illusa, piuttosto impara a non farlo più.

Impara a essere coraggiosa, continua a lottare ma non coi paraocchi, lasciati tirare su dagli amici e non giù dalle mancanze. A che ti serve rimuginare, piegarti in due ripercorrendo il vostro primo bacio, la prima poesia che ti ha scritto, il brivido di quando ti abbracciava? Siete giovani e andrete avanti.

Vi vorrete sempre bene, però. Un bene strano, un po’doloroso, di due persone che sono cresciute insieme ma in due direzioni diverse. Ci avete provato, finché è stato possibile, a far convergere le differenze, ma queste sono esplose agli antipodi. Tu vuoi cambiare il mondo, sai che non puoi fare a meno di provarci, i sogni ti bruciano nelle vene, mentre lui vuole una famiglia e una bella vigna. Lui voleva fare l’amore, tu non ci riuscivi.

L’hai amato come hai potuto, nonostante tutto, ma in fondo vuoi dipendere solo da te stessa, l’hai sempre voluto, e ora sei libera. Vola, non stare a terra sotto un camion, prima o poi qualcuno vorrà volare con te.

Sara.

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