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Lettera di Maria Rita Ferro all’amico Renato

Caro Renato,
così come da bambina, continuo ad amare la scrittura come forma di
comunicazione che consente di mettere totalmente a nudo il proprio animo.
Così come allora continuo a guardare alla vita degli altri cercando di non
dare giudizi, perché ciascuno ha alle spalle un vissuto che noi non conosciamo.
Pertanto, le tue parole non mi hanno né delusa, né amareggiata, né
infastidita.

Il mio cuore ha solo pianto di fronte alle tue vicissitudini.
Alcune cose ci sembrano incomprensibili. Solo confidando in Dio possiamo
cercare di dare loro un senso….perché credo che Lui metta alla prova solo i
Suoi figli migliori, quelli che è sicuro non perderà ma che anzi, nella prova,
lo sentiranno ancora più vicino.

Caro Amico,
sono così contenta di averti cercato e trovato.
Tu sei stato uno dei primi “ricordi” che ho condiviso con mio marito.
Ogni volta che partecipando ad una celebrazione intonavano un canto che tu ci
avevi insegnato, ecco che puntualmente gli sussurravo:
“Questa l’avevamo imparata con Renato”….. e lì partiva la malinconia…..
Il canto finale al nostro matrimonio è stato “Resta qui con noi”. La mia
preferita fra quelle ci hai insegnato….
“…Resta qui con noi il sole scende già,
se Tu sei fra noi, la notte non verrà…”

E così una sera, dopo l’ennesimo racconto di te, mio marito mi guarda e dice:
“Perché non lo cerchi su Facebook?”.
Quando all’inizio non avevi risposto al mio messaggio, mi sono sentita una
stupida e credevo che solo per me quei giorni in Parrocchia avessero
significato tanto. Sapere che anche tu non li hai dimenticati mi riempie di
gioia.

A volte riguardo quella foto scattata una sera durante le prove dei canti. La
guardo e vedo quel Babbo Natale dagli occhi blu….rivedo Francesco ed il suo
sorriso. E mi sembra impossibile che non risplenda più su questa terra.
Rivedo Angelo e quella sua aria da uomo d’altri tempi, sempre gentile e
garbato…

Io credo che quel periodo sia stato di grande insegnamento per noi ragazze,
quasi donne, di contrada. Perché ci ha insegnato ad andare oltre ogni
pregiudizio. A capire che chi commette un errore non deve essere per forza una
cattiva persona.

Avevamo davanti agli occhi l’esempio di come era possibile ricominciare dopo
un periodo in cui ci si era persi. Come potrei avere un cattivo ricordo di Voi?
Di Te?

Caro Renato,
grazie di avermi fatto partecipe della tua storia. Quando vorrai sfogarti,
raccontarmi di te o semplicemente parlare con un’amica, io ci sarò perché sono
in debito con te di innumerevoli momenti di serenità che mi hai regalato con la
tua voce e la tua chitarra.

Non vergognarti di chiedere aiuto. Non sentirti umiliato, perché tendere la
mano sperando che ci vuole bene l’afferri, non è mai un’umiliazione.
Certo non è un periodo d’oro per nessuno. I soldi preoccupano tutti. Anche per
noi è difficile, ma ringraziando Dio riusciamo a tirare avanti e di vero cuore
ti faremo partecipe del poco che abbiamo…Prossima settimana effettuerò una
piccola ricarica per contribuire anche se in minima parte alla tua spesa.

Ti abbraccio amico. Spero a presto.

 

Rita

9 ottobre 2015

 

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