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Lettera di Lisa Marcucci al fratello

Ciao fratellone, è passato molto tempo dall’ultima volta che ti ho scritto. A ripensarci ricordo che provai a raccontarti di cose molto grandi, ingombranti, che per anni avevo tenuto ben chiuse dentro di me fino a quando non ne sono più stata capace e sono come esplose.

Il momento non era quello perfetto che avevo da sempre immaginato, anzi era il peggiore della mia vita. Ma forse proprio per porre fine al dolore straziante di quei giorni e dare un brusco e insperato cambio di rotta alle cose decisi di aprirmi con te, di mostrarmi per quello che realmente ero e provavo.

Feci bene, sai? Il bambino che in quei giorni stava prendendo forma in me oggi è una dolcissima donna di quasi diciotto anni, nostro padre che in quei giorni ci rivoluzionò l’esistenza finendo in carcere e trascinandoci in una spirale di dolore e di presa di coscienza della realtà, oggi non è più con noi. Molte cose sono cambiate, altri bambini hanno allietato le nostre vite, altre case, paesi, lavori, compleanni e amici. Ma da allora mi sono ripromessa di essere sincera con te, di vivere in modo sereno le mie difficoltà di dialogo e di cercare di manifestare il mio affetto verso di te senza timore di venire fraintesa. Oggi so che si può volere talmente bene ad un fratello da arrivare ad amarlo nel senso più vero della parola.

Così sono qui, come quel giorno, come in quella lettera, per dirti ancora una volta quanto sono addolorata del fatto di non avere avuto la possibilità di conoscerti meglio quando eravamo più piccoli, di essere stata la causa di divorzio tra i tuoi genitori, di essere arrivata con prepotenza nella tua vita. Mi hanno assegnato il ruolo di sorella ma ho sempre pensato di non meritarlo: la mia nascita aveva rovinato la tua vita rompendo un gioco segreto d’amore tra mia mamma e nostro babbo, portando alla luce con estrema evidenza e sfacciataggine il frutto del loro amore.

Perciò scusami se ho preteso con forza e ingenuità questa parte nella tua vita. Scusa se non sapevo del tuo dolore, se non capivo il tuo dramma. Mi hanno detto che eri il mio fratellone e io ti pretendevo perchè eri bellissimo, eri grande, eri forte e non potevo ignorarti.

Mi sono mancati i momenti di vita familiare insieme, i piccoli litigi, i giochi inventati in un noioso giorno di pioggia, le risate per qualcosa di buffo, un film sul divano, le cene in famiglia, il bacio della buonanotte. Tu non vivevi con noi. Oggi lo so cosa eravamo, oggi capita a molti fratelli e si impara ad amarsi lo stesso. Oggi tutto quello che è stato riesco a viverlo sotto una nuova luce.

Mi avevi chiesto di scriverti di nuovo se me la sentivo ma non l’ho più fatto. Mi sono talmente spogliata di tutti i miei nodi del cuore che non riuscivo a dirti più niente, tutto il resto mi sembrava inutile, le parole del presente erano prive di importanza rispetto a quelle del passato che finalmente erano venute fuori. Ecco il perchè dei miei lunghi e inspiegabili silenzi davanti a te.

Ultimamente però ho ritrovato la serenità anche grazie alla tua presenza costante nella mia vita, con la tua pazienza e comprensione.
Questa adesso è una lettera di pace, quella che ho fatto io con il passato, con i pensieri tristi, con i “se fosse stato ….”. Questa è l’occasione che aspettavo, il momento giusto per fermarmi a riflettere e per ringraziarti.

Grazie per aver permesso che qualcosa di bello potesse comunque nascere, anche dopo tanto tempo, tra noi, tra fratello e sorella. Abbiamo ancora l’occasione di vivere insieme, in modo speciale, molti altri giorni e sarà un vero piacere conoscerti meglio.

Ciao, alla prossima occasione!

Lisa

10 ottobre 2015

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