Caro tesoro,
 non so se rivolgermi a te come fossi un sogno, un’ambizione o un desiderio che si sta per realizzare.
 Ti sei rivelato con la forza di un uragano e misuri solo sette millimetri. 
 In quel “fagiolino” che vedevo nello schermo bianco e nero c’era già un cuore che batteva. 
 La forza della vita.
 Mi hai tolto il respiro, non mi sembrava possibile. Mi avevano detto che sarebbe stato altamente improbabile, a causa della malattia che per anni mi aveva ossessionata (spero di potertelo spiegare un giorno che cos’è l’anoressia, brutta compagna di “non vita”).
 E ora tu sconvolgi tutte le previsioni, abbatti le statistiche, ti imponi su tutto. Sei minuscolo ma già cosi forte.
 Allora, ti prego, non andartene. 
 Sii vita nella mia vita.
 E tutto cambierà.
 Con l’infinito amore che può esprimere una futura mamma.
Lisa
 p.s. Questa è la lettera che ho scritto con carta e penna a mia figlia Matilde, che oggi ha dodici anni, affinché la possa conservare e leggere in qualsiasi momento della sua vita. 
 Io sono definitivamente guarita, spiazzando medici e previsioni.