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Lettera di Filomena Femiano

E vorrei dirti parole sconosciute, che solo io e te possiamo intendere. Le nostre analogie, i nostri simboli, che tutti i giorni vengono a ricordarmi la tua assenza.

Assenza che non รจ assenza dai pensieri, nei quali sei sempre ben presente. Sei andato via, sopraffatto da qualcosa che era piรน grande di te, di noi. Una magia alla quale questo mondo non รจ abituato e noi,  noi non siamo abbastanza forti per poter cambiare il mondo. Vivremo di surrogati e le parole dette, espressioni di un dialogo nascosto di cui solo noi conosciamo il contenuto, resteranno ferme nellโ€™etere, in un limbo di sentimenti che non sono riusciti a farci volare altrove, oltre il nostro arcobaleno.

Parole violate, che oggi non riusciamo piรน a pronunciare, che non sono riuscite a trasformare le grigie giornate alla scrivania di un ufficio impersonale in mille giornate di sole, come cโ€™eravamo promessi. Dovevamo andarci piano, forse. Non farci travolgere dallโ€™entusiasmo di aver riconosciuto lโ€™uno nellโ€™altra lโ€™atteso approdo. Dovevamo ponderare, lasciare che questa fragile pianta imparasse a crescere anche in mezzo alle intemperie. Avevi paura di soffocarla, avevi il terrore di non essere un buon giardiniere e nella mia ingenuitร  ti dissi che bastava amarla la tua piantina per poterla vedere crescere. Come se lโ€™Amore fosse semplice.

Eppure nei nostri occhi scintillanti di passione, lucidi di emozioni e splendenti di gioia cโ€™erano tutti  gli ingredienti, tutto il concime utile a farla diventare un albero sano e robusto. Abbiamo commesso un peccato mortale, e per questo saremo puniti. Vivremo lโ€™inferno di una vita senza Amore, perchรฉ ci era stato concesso di poterne bere a piene mani e lo abbiamo sprecato. Non va sprecato lโ€™Amore. Abbiamo lasciato che stupidi e inutili dettagli trasformassero la favola in un insulso racconto di appendice. Il nostro capolavoro รจ stato oltraggiato dalla mediocritร  del mondo e noi abbiamo lasciato che la spazzatura che ci sommerge lo infettasse con il suo putrido odore.

Non abbiamo saputo difenderlo, non abbiamo avuto il coraggio di essere felici. Cโ€™era lโ€™intero universo nei nostri abbracci, lโ€™origine stessa della vita si raccoglieva in quelle strette frenetiche di chi si aggrappa disperato ad un appiglio per non cadere in un baratro senza fondo. Tremavamo in quegli abbracci. Ci eravamo ritrovati, dopo che i nostri spiriti avevano vagato a lungo nel cosmo, ed era troppo. Bisogna essere pronti per vivere tutto questo e tutto insieme.

Se non si รจ preparati a tanta grazia, la si puรฒ confondere, scambiarla per martirio e scapparne. Non puoi nascere e crescere e morire in una volta sola, in unโ€™unica notte. Era Amore il nostro. Quello che dร  la vita, e per questo รจ stato tormentato e fragile nella sua brevitร . Abbiamo spezzato lโ€™incantesimo perchรฉ annientati dalla meraviglia di ciรฒ che stavamo vivendo, eppure, da domani,  fingeremo di credere a sorrisi e sguardi vuoti, lontani milioni di anni luce dal nostro miracolo. Era Amore il nostro, e non tornerร  piรน.

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