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Lettera di Enea Litorio

Cara Brigitte,

ti prego, domani di venire a casa di Yves.

Potremmo vedere un film assieme e, magari, beviamo qualcosa, giusto un po’. Quel che conta è che tu venga e sia buona con me. E che mi voglia di nuovo tanto bene.

Ah, e per favore, ci tengo: fammi tante coccole. Accarezzami il viso, dammi dei bacetti sul collo, mordimi le braccia e guardami negli occhi con le tue meravigliose orbite castane.

Tienimi la mano stretta stretta, fammi pulsare il cuore fino all’infarto, poggiati stanca su di me e permettimi di sfiorare il tuo soffice viso e le tue tenere labbra.

Guardiamo quel bel film che ti piace tanto, magari mentre ridiamo e parliamo, a discapito delle nostre tristi esistenze. E per piacere, stavolta non pensare alla sfera della realtà, alle conseguenze, alla vita al di fuori delle nostre carezze. Ascoltiamo, se ti va’, quella musica francese vecchia e noiosa, o, se lo preferisci, non facciamo assolutamente nulla.

Mi bastano le tue coccole, il tuo sorriso e il tuo affetto. Mica ti chiedo l’amore, non sono ancora così folle. Voglio star solo eccessivamente bene, non pensare a nulla tranne che a te, alle nostre dita intrecciate e ai nostri sogni comuni per poco realizzati.

Voglio te, con me, per un po’, magari davvero tanto ma tanto felici.

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