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Lettera di Debora Menghetti

Caro mio Angelo,

in realtà non c’è un giorno in cui non parliamo, ma come sai, di tanto in tanto sento il bisogno di metterlo nero su bianco.

Da sette anni a questa parte, non potendoti vedere non ho fatto altro che chiudere gli occhi ed immaginarti qui, sempre accanto a me.

Credevo non sarebbe mai stato possibile ed invece nel giro di qualche anno è diventato tutto realtà. Un vero e proprio incubo, diventato realtà. Sentirsi impotenti davanti ad un qualcosa che non vedi ma sai che c’è e soprattutto sai che è più grande di te, di me, di tutti noi, è la cosa più brutta.
Ma io ti vedevo forte! vedevo forte la mamma e dalla bambina ingenua che ero piano piano qualcosa in me è cambiato, sapevo che dovevo esserlo anche io, non c’era tempo per lamentarsi o fare capricci, bisognava crescere e starti vicino come potevo. Essere una brava figlia e sorella maggiore!

La domanda che più mi assilla e che non avrà mai una risposta è… -oggi saresti fiero della tua bambina?-
La mamma me ne da sempre una, quella che darebbe ogni madre alla propria Bimba, in quel momento i nostri occhi brillano ma quasi per comando, subito dopo, danno spazio ad un gran bel sorriso. Un sorriso nostalgico pieno di amore… per te.

Gli anni sono passati, ma il dolore non passa e non passerà, si può solo controllare e mutare di giorno in giorno in qualcosa di speciale. Così ho imparato dalla mamma, tu sai quanto è forte!

Vivi nei nostri ricordi e nelle storie che ogni tanto la sera ci capita di raccontare strappandoci sempre un sorriso.

Te sei qui, nel mio cuore, nella mia mente. Sempre.

Spero di incontrarti e stringerti di nuovo in uno dei miei sogni.

Un bacio, la tua bimba

Debby

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