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Lettera di Barbara Eramo

Caro amico mio,

scrivo a te in questa notte buia come il pozzo più profondo.

Scrivo a te in questa notte di ombra e luce di luna… la grande luna dagli occhi bianchi.

Scrivo a te in questa notte di ombre inquiete che si agitano come fantasmi sopra i muri consumati dal vento e levigati dall’acqua.
Ti scrivo dalla mia prigione di cristallo dalle pareti taglienti. Mai muri furono più alti e invalicabili di quelli che la mente costruì intorno al mio castello.

Scrivo a te che sei parole e assenza, musica e silenzio, vento leggero e tempesta, indecenza e pudore.
Sei partito rincorrendo il tuo sogno, ali fiere di gabbiano distese nel vento. Ti ho lasciato al tuo volo, grande volo..
Ho lasciato che facesse male solo a me..

ma sullo scoglio davanti al mare sono rimasta sola.
Fuori dal tempo, verso il mare rabbioso nel vento. Montagne d’acqua, acqua su acqua, fragore e spruzzi, glorie di creste e di spuma. Io rivolta all’abisso nel vortice dell’onda e il suo risucchio.

E poi fu la notte..e solo il buio…
che la luce ebbe paura di svelarsi ancora e si dissolse per sempre.
Le tue parole al vento gocce d’acqua nell’arsura del deserto.

I giorni insieme granelli di sabbia spazzati dal vento dispersi nel silenzio,
ogni giorno più lontani, sogni ormai negati.
Caro amico come vedi scrivo a te da queste profonde tenebre del cuore.

Scrivo per chiederti di lasciarti chiamare per nome,
il tuo nome,
non più amico mio ma AMORE.
Portami luce, porta luce al mio cuore.

Vieni come luce a disperdere le tenebre.
Vieni come sole nelle tenebre.
Ti amo come sole nelle tenebre.

Come sempre semplicemente la tua B.

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