Sei qui: Home » Caro, ti scrivo » Lettera di Annalisa Cereghino

Lettera di Annalisa Cereghino

Non volevamo perdere mai neanche un minuto del nostro essere insieme.
Eravamo intensi.

Nel momento della nostra separazione fisica, i baci frettolosi erano infiniti: non volevano finire; non volevamo finire, forse.
Ti desideravo ardentemente, ti aspettavo, ogni momento della mia giornata, di nascosto un po’ da tutti e al buio, solo per noi; complici, al di sopra del mondo.

Intensi. Ogni giorno. Sudati,con i primi tempi di estate.
E poi, e poi il nulla.

La distanza ed il tempo ci hanno staccati, senza un motivo, con il cuore che ancora bruciava di noi.
Ci siamo trascurati, abbiamo smesso di seguire la voce dell anima e lasciato perdere tutto quel nostro entusiasmo, tutta l’incontenibile energia.

Tu sei aria, io sono fuoco.
Il fuoco non può esistere se non c’è aria; l’aria alimenta il fuoco e viene scaldata da esso.

Questo amore vissuto e non vissuto, questo amore mai perso nel nulla; un sentimento negato al cuore, eppure rimasto integro, pulito.
Questo amore nella distanza è stato alimentato nel silenzio.

Se fossi qui con me,questa sera sarebbe più completa.
Ancora cerco i tuoi occhi in ogni angolo di aria che non ha muri.

Manca, dentro di me, un pezzetto di essenza, è quello che ti ho lasciato e che ormai ti appartiene.
Chissà che le nostra anime,anche se da lontano,non facciano l’amore, dolcemente,delicatamente e soavemente.

È bastato poco tempo per conoscere l’anima tua,che sotto strati di spesse barriere e incoscienti silenzi, è pura, innocente,semplice,essenziale; vera.
È quella, è lei ciò di cui mi sono innamorata, la tua anima.

Se fossi qui in me non desidererei niente di meglio del tuo semplice calore,
di sentirti, sulla mia schiena,sul mio collo e al sicuro,legati dal interno da quel filo di luce che, partendo dal mio cuore,attraverserebbe anche il tuo,fino a legarci in un circolo armonico e perfetto.

Se fossi qui con me non dovresti essere nessuno, non dovresti fare niente: basterebbe il silenzio ed il suono dei nostri respiri,che si completano,come il Tao.
Ho conosciuto la tua anima ridente in tempi di sole, quando andavamo a Vivere seguendo anche l’ultimo raggio, ed è di lei, di quella, che mi sono innamorata.

Di te. Da dentro,fino a fuori.
Ogni minimo tuo particolare così magicamente perfetto era per me quel filo d’aria che mi mancava per respirare.
Il nostro è stato un incontro d’intesa: profonda, calda, morbida e coccolante.

Ricordo di te il calore anche nei giorni più freddi e l’aria fresca sulla pelle in quelli più caldi,con il sole che fa sudare.
Conosco i colori della tua anima.
Conosco l’impercettibile ed intangibile consistenza fluttuante in aria della tua anima.

Eravamo puri nella nostra totale impurità; eravamo veri,reali,completi.
Un flusso circolare che usciva da te per entrare in me, e viceversa.
Eravamo infiniti, magici, e se fossi qui con me questa sera,lo saremmo ancora.

Le nostre anime si accarezzerebbero ,si sfiorerebbero, fino ad amalgamarsi insieme, unite in un unica sola energia, e chissà che questa notte, nonostante la lontanza,questo non accada.

Eravamo struggenti,emozionanti,potenti,illegali.
Poi è arrivato il vento estivo,

è calato il silenzio.

Parliamo. Parla.

© Riproduzione Riservata